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Fesbuccando. Come sopravvivere all'ombra della Grande Effe Minuscola.


INTRO

Rivederla è stata una cazzata. Una di quelle che fai sapendo già che stai per fare una cazzata.

Tre giorni di nuovo insieme a Vienna (che lei va sempre a leccarsi le ferite lì) per arrivare a dirle che una storia di dieci anni non si può chiudere con un sms. Insomma, è stata una cazzata ma andava fatta. Lei torna a martellarmi i pensieri ta-ta-ta ma almeno posso aggiornare il mio status di Facebook, da “relazione complicata” a single. Avrei preferito un’opzione “single complicato”, ma mi accontento.

 

CHAPTER 1

Facebook. Fin qui l’ho usato col contagocce . Ma quando la metà dei tuoi amici vive all’estero diventa uno strumento buono per condividere le piccole cose del quotidiano. Sapere che Acca sta infornando delle lasagne a Cardiff o che s’è laureato il figlio di Emme negli Stati Uniti ti fa sentire più vicino, anzi sembra che sei lì con loro. Insomma nessun pregiudizio verso questo mezzo. E’ un social network ma fin qui non l’ho usato per socializzare più di tanto, almeno non con chi non conosco. Sì, ho imbarcato decine di sconosciuti lontani parenti che vivono nelle Americhe ma lì c’era un po’ di dna da spartire.

Compio gli anni tra pochi giorni e quel fesbucchiano “single” sullo status lo leggo come “solo”. Son fresco della cazzata viennese, mi sento pronto per collezionarne un’altra: mi iscrivo ad alcuni di quei gruppi che ho scoperto affollare il social. No, non parlo dei gruppi “tematici” dove si sta lì per parlare solo di Bowie, della Roma nell’ultima guerra, del cinema di Fellini o dei versi di Rimbaud. Questi sono gruppi “generalisti” dove non c’è nessun interesse comune a tenere insieme gli iscritti. Scelgo qualcuno di quelli più numerosi, voglio stordirmi perdermi nella folla come l’incipit di Vittorini in “Conversazioni in Sicilia”

CHAPTER 2

La scelta tra questi grupponi non è facile perchè v'è un eccesso di offerta. Ce n'è per tutti. "Ragazze che cercano maturi", "Mature che cercano ragazzi", "Acerbe e maturi" e via così.... è tutto un rincorrersi per chissà mai se trovarsi. Inutile nasconderlo, il sesso (o meglio, quel che se ne estrae pestando una keyboard) è il denominatore comune della più parte di questi rassemblements. Con un pizzico di rimpianto escludo allora questi gruppi più speziati per concentrarmi sul ricco menu di quelli dal più composto richiamo. Ma anche qui c'è da setacciare quintali di matasse telematiche. Basta, decido. Punto su quelli dal più omogeneo grado di stagionatura, quelli che almeno dal nome richiamino un briciolo di uniformità anagrafica. Dal numero, ho subito nitida percezione che siano tanti i piùmeno coetanei che si intruppano in queste casuali concentrazioni. Sarà bello provare a comunicare con tanta gente, ognuno porterà il suo. Già. Mi fermo a pensare a quel che porto di mio. Fossero delle porte quelle che vado bussando, con un vassoio di pastarelle sarei a posto. Qui invece c'è da presentarsi con quel che ho, ma s'è portato via tutto lei e dentro dico dentro sento solo il Bluebird di Bukowsky

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che vuole uscire solo di notte qualche volta quando dormono tutti. Gli dico: lo so che ci sei, non essere triste poi lo rimetto a posto,

ma lui lì dentro un pochino canta, mica l'ho fatto davvero morire, dormiamo insieme così col nostro patto segreto ed è così grazioso da far piangere un uomo, ma io non piango, e voi?

CHAPTER 3

Inutile farsi troppi problemi, chè ne ho già abbastanza e il mio compleanno è alle porte e sono più solo che single. Porterò quel poco che sono a questi sconosciuti. Il problema vero è che questi gruppi facebookiani di piùomeno coetanei si annunciano densi di joie de vivre, insomma lontanissimi dal mio attuale annichilito stato umorale. "Meravigliosi 40enni", "La vità comincia a 50 anni", "La meglio età", "40-50-60 e oltre e non sentirli". Ce ne fosse uno con un più dimesso "50 anni e problemi alla cervicale", certo mi metterebbe più a mio agio. Qui vado preparandomi ad affrontare una moltitudine di attempati signori in tuta in acetato che interrompono gli esercizi alla corda per sorridere al nuovo arrivato. Proverò a tenere un profilo basso, mi dico a voce alta per non sentire che quel che penso davvero è che vorrei nascondermi. Meglio ... dissolvermi, sciogliermi per meglio mescolarmi in questo oceano di bit e di emozioni. Il mouse sta per crepitare i suoi "Iscriviti al gruppo" e chissà King Vidor come avrebbe aperto "The Crowd" nell'epoca degli smartphone.

CHAPTER 4

Questo, questo e pure quest'altro. Poi mi iscrivo a questo che è bello pieno di gente e anche questo che dice "Magnifici 40enni e oltre". Basta. Anzi no, pure questo. Mi sembra abbastanza. Non c'è neanche da aspettare ... 5 minuti e due grupponi di Facebook già tirano giù il loro ponte levatoio. Ma non entro ancora. S'è fatto tardi e mio figlio sta per rincasare e la cena è ancora da inventare.

Non riesco a far accettare il mio compagno a nostro figlio. Presto mi sposerò con questo ragazzo ma la convivenza a tre s'è fatta impossibile.

"Viviti la tua storia e lascia che venga a vivere con me, nostro figlio"

Non c'eri quando l'ho portato per mano al suo primo giorno di scuola, quando gli insegnai ad andare in bici, quando cantavamo in macchina, quando giocavamo ai videogames o col freesbee, non c'eri quando ha avuto un'influenza o un brutto voto a scuola o s'è svegliato di notte per un brutto sogno, non c'eri quando ha visto Disneyland a Parigi e la neve in montagna. Non c'eri. E quel tuo promesso sposo scappò appena parlasti di matrimonio. L'amore non è matematica e men che mai sottrazione.

Mentre sto ravanando della verdura in padella seguito a pensare a questa mia stolta ponsata. Quella di iscrivermi a questo tipo di gruppi facebookiani, voglio dire. Già mi aspetto delle solenne perculate dagli amici, quasi li sento terrazzarmi umidi i loro ma-ti-sei-bevuto-il-cervello. Ok, gli rispondo contumace che alla fine so che prevarrà lo smiling guy che sono. Ci sarà da ridere, ne sono convinto. Ovvio che non sto per fare una di quelle cose delle quali rimarrò orgoglioso per tutta la vita. Che poi, quanto sono state 'ste medaglie da appuntare sul petto? Provo a metterle insieme mentre sfiletto un merluzzo decongelato. Dunque... quella volta che ho invaso lo stadio di Helsinki per baciare la campionessa mondiale di giavellotto, il gol che ho fatto in una finale di consolazione dribblando tutti gli avversari, quella volta che ho fatto a botte con i "compagni" per far entrare un "fascista" a scuola, quando al Teatrotenda ho presentato signore-e-signori ecco a voi Roberto Benigni. Possibile non ho altro? Non c'è tempo per pensarci, la cena è in tavola ed ho una fame da lupo.

CHAPTER 5

Il Giorno Nuovo m'annuncia che tutti i grupponi ai quali ho citofonato m'hanno aperto le porte. Spazzolo il mouse su un invisibile zerbino, entro macarena-macarena-macarena. Ed è come trovarsi al Noodle Bar di Blade Runner con il Salvatore de "Il nome della Rosa". A dirla per sintesi, non ci capisco un cazzo. Forse perchè mi sono contemporaneamente iscritto a una mezza dozzina di gruppi, ma il monitor mi ritorna centinaia di testimonianze in rapidissima successione. (Scoprirò solo in seguito che al mattino s'ammassa il grosso della produzione) Inutile provare a presentarsi, meglio prendere le misure di queste Babele virtuali, meglio fare un giretto per controllare dove sono le uscite di sicurezza e gli estintori. Meglio provare ad esaminare tanta ricca concentrazione d'anime facebookiane. Mi basta un quarto d'ora per decifrare la solo apparente complicanza dello strumento. Sostanzialmente, qui non scrive nessuno. E' tutto un rimpallarsi di cose scritte da altri, di solito confezionate sotto forma di links. Spesso lo stesso link lo vedo riportato più volte, di solito un "è vero". un "giusto", un "proprio così" ad accompagnarlo. Quando m'accade di incrociare qualcosa che supera le due righe, è copiato e incollato. Per quel pò che resta, la lingua italiana è la prima vittima di questa mattanza della forma. E' come se il maestro Manzi non fosse mai esistito, come se Daniele Piombi avesse ceduto il microfono a Cassano. Sulle acca c'è chi va "a culo", rouge ou noir alla roulette...il congiuntivo è un'infezione oftalmica. Al lettore che obietta c'è chi non ha avuto possibilità di studiare avrei voluto presentare mio padre, se fosse stato ancora qui. Quinta elementare e una mano con la sigaretta l'altra su un libro.

Ti ricordo sul letto, su un fianco ad aspettare che il sonno ti facesse cadere dalle mani il romanzo di "Urania", io a leggere le ultime pagine che c'era la strip del Mago di Oz. Due camere e microcucina alle case popolari quinto piano senza ascensore, la libreria gonfia e le sere con latte&orzo per cena. Canzoni e soviet, canne da pesca e forzaroma. Mi manchi, ma lo sai già.

Ma un'altra cosa mi ritorna mentre m'abbronzo di questo frullar di pixel. In questi gruppi generalisti le donne sono in netta maggioranza. E' già un buon motivo per rispondere qualcosa agli spernacchi degli amici.

CHAPTER 6

Che poi, a frugare tra le pieghe di questo curioso carosello, c'è più di un motivo di interesse. Scanso al momento sociologia e semiotica ma m'abbandono volentieri al rimpallo psicologico che me ne torna. Dopotutto, se ci sono finito per una ventata di solitudine varrà più o meno lo stesso per questi sconosciuti. Perchè si salutano tra loro con tanto concitato vigore? Cosa spinge delle persone che non si conoscono a cinguettarsi per ore dei buongiorno tormentando i loro telefonini? Non m'affretto al giudizio, chè sono appena entrato in questi improvvisati cenacoli. Anzi, vado considerando se non sia il caso di presentarmi foto inclusa ma scopro che tutta la più recente produzione mi vede ritratto con lei o da lei ritratto.

Troppi casini, devo sbrigarmela da solo. Lei, gli occhi dei loch delle Highlands, il bacio che ricorda quello de "L'invasione degli ultracorpi". Fine.

Ma sì questa va bene. Di foto dico. Io , la bici, il sole estivo pallido dell'East Sussex e dietro quel pezzo di mare che nè Napoleone nè Hitler hanno saputo regatare. Un momento, però. Scopro che questi grupponi fesbucchiani di allegri 40equalcosa hanno un regolamento e ognuno ha il suo. C'è da studiare, cazzo

CHAPTER 7

Regole. Alla fine, si somigliano un pò anche quelle. Un pò di net-etiquette, un vago richiamo all'ordine e alla disciplina e un per carità niente foto scollacciate. Scopro semmai che alcuni di questi grupponi le foto personali le vietano proprio, mentre in altri i selfisti la fanno da padroni.

SELFISTA - Prima di Facebook, era il tipo che ci invitava a cena per scucchiaiarci per dessert le diapositive del suo viaggio in Thailandia. Con Zuckerberg ha trovato l'ideale brodo di coltura della sua incontenibile smania di apparire. Al completamento dei suoi giorni, avrà un selfie stick saldato sulla lapide.

Sono solo due i calderoni dove posso buttare la mia foto sulla ciclabile Brighton-Hastings. Tre giorni al mio compleanno e via, un file jpg è tutto quel che ho da offrirvi splendidi 40 e oltre soprattutto oltre. Uno dei due grupponi s'ingolla l'immagine per rinviarmi un deludente "all'approvazione dell'amministratore". Che è come veder sparire il bancomat nell'asola del muro. Nell'altro invece la mia maglietta bianca sventola sulla bacheca, fin qui senza attenzioni. Se pensavo di fidanzarmi postando una foto è bene che scanso subito l'idea. Resto così, instupidito incantato a guardarmi galleggiare - io la maglietta bianca la bici - in questo mare di ammischiate vocianti solitudini. Nessuno allunga una piacciata, nessuno risponde al niente che ho scritto.

Passa così tanto tempo che sembra tramontare il sole sulla foto e vedo i miei tratti appesantire, al punto che mi specchio per vedere se c'è un Dorian Gray in casa. Sin is a thing that writes itself across a man's face. It cannot be concealed.

CHAPTER 8

Sarei per chiuderla sul nascere, questa passeggiata tra i grupponi di Fesbucco. Tanto più che non ho raccolto nemmeno un ciao anche lì dove la mia foto era rimasta incastrata nel giudizio dell'admin.

ADMIN E' l'inamidata di administrator, di amministratore insomma. Spesso è maiuscolato tronfio ADM, quasi a significarne nei caratteri l'immenso potere che può esercitare nella gestione di un gruppo. In effetti svolge compiti di moderazione e di controllo, ma può cancellare commenti e post, può decidere chi entra e chi esce, può tutto ecco. Al confronto, Kim Jong è un fricchettone e la Gestapo un club di scettici. Quando è un lui l'admin - per un'inspiegabile variante della sindrome di Stoccolma - accade che ci siano delle iscritte affascinate rapite fino alla sottomissione. Nel seguito di questo confuso racconto sarò costretto a raffreddare certe femminee caldare.

A trattenermi dall'addio amici splendidi 40eoltre ma soprattutto splendidi ma che dico oltre è un annuncio che pressapoco fa "Sabato ci vediamo in questo locale mi raccomando non mancare". Da casa mia sono due euro di benza, non mancherò. Friggo dalla curiosità di dare un volto a questi Gran Buongiornatori da Tastiera. E' un gruppo piuttosto numeroso e attivo, tra gli admins (la esse ci va? nel dubbio ce l'appoggio) si distingue una innaturalmente bionda che scoscia conto terzi delle foto prese dal web. Io vado, ma lei non si presenta. Non ho bisogno di prender tempo per capire che molte di queste entità fesbucchiane non hanno nessuna intenzione di palesarsi. Preferiscono vivere in un limbo di impalpabile sex appeal, brama inappagata di un esercito di buongiornissimo-sei-bellissima. Dicevo, sono lì al locale ed arrivo con largo anticipo. Faccio amicizia con un bel gruppo di ragazze e ragazzi fino a scoprire che non c'entrano con la serata. Finalmente arrivano i "miei" ... scopro quasi subito che s'erano fotoprofilati ben al di sopra delle loro possibilità e probabilmente anche la maglietta che sventolava nel sud dell'Inghilterra oggi mi entrerebbe a fatica. Insomma, eccoci piacere di qui e piacere di là. Incrocio uno di questi admins rubacuori e aiutatemi voi a dire quanto può essere brutto uno di 40 anni. Si entra nel locale e si mangia in modo un pò acrobatico delle cose più colorate che buone. Mi limito a sbocconcellare delle arachidi, a guardarmi attorno ma soprattutto a sgambettare in pista di gusto. Deve esserci una specie di jam session di Facebook perchè conosco un altro di questi amministratori , ma di un gruppo che non conoscevo. La particolarità è data dal fatto che questi stanno poco sulla tastiera ma si incontrano spesso davvero. Con lui conservo una pigra ma dignitosa corrispondenza. Chiudo la serata parlando fitto con uno che s'è fatto 200 chilometri per la speciale adunanza. Tradito dalle donne e dalla vita, è uomo semplice e solo, è partito da solo e tornerà da solo, ma sembra contento. Nel rimontare verso casa, m'accorgo che ho parlato quasi solo con uomini. E' dato che dovrebbe non dico inquietarmi ma almeno farmi riflettere. Ma non ne ho voglia, quel che davvero desidero è una carezza lieve sui capelli mentre mi stendo ad affrontare quel che resta della notte.

CHAPTER 9

Intanto il mio compleanno è arrivato. Faccio boh anni. Avevo una nonna che per tutto un pezzo dell'adolescenza mi ha confuso le idee. In queste occasioni diceva "no, non fai 16 anni. Ne finisci 15 ed entri nei 16". Da bambino finivo parcheggiato da lei per le vacanze estive, villeggiavo a Testaccio in un piccolo appartamento pieno di vinile e di piedi. Della memoria resistono certi ricordi olfattivi, appunto. Dormivo nella stessa camera con due miei zii uno quasi coetaneo. Poi quando a settembre ritornavo a casa m'arrivava una gran puzza di brillantina che scompariva quando le nari s'adeguavano. Beh auguri mi dico mentre silenzio lo smartfono. Non ho voglia di rispondere agli auguri di nessuno, almeno non prima che il caffè abbia preso il posto delle arachidi. Trascorro il giorno e la sera con gli amici di sempre e con Dado che gli anni li fa domani ma siamo abituati al 2x1 per smezzare la clessidra. Ai grupponi di Facebook non penso più. Me ne ricordo solo quando penso di uscirne ma a trattenermi c'è un nuovo meeting organizzato da un altro gruppo stavolta. Si vedono a mezzora di macchina da me, vado. Ormai ho accantonato ogni mascola pretesa, ad intiepidire i miei pigri entusiasmi è la curiosità di conoscere altre di queste anime impigliate nel buongiornismo spinto brado.

BUONGIORNISMO

Largamente presente su questi grupponi generalisti di Fesbucco, è fenomeno caratterizzato dall'insistito scambio di saluti del mattino. Di solito si accompagna con immagini di prime colazioni, di bambini, di paesaggi. A sostenere la ricca installazione di caffè&sorrisi c'è un diffuso buonumore e un'immarcescibile positività. La famiglia del Mulino Bianco al confronto sembra una triste concentrazione di pessimisti. La pratica del buongiornismo non impone ma inevitabilmente chiama a rimpallare i saluti. Ne segue un canovaccio fatto di buongiorno ics buongiorno ipsilon. La comunicazione non contiene altre informazioni che questo rimbalzare di brevi saluti e solo temporanei commiati. Può durare ore e di norma si estingue per prostrato esaurimento.

Questo gruppone che s'attrezza all'incontro differisce un pò dagli altri, a dire il vero. Qui il grosso degli iscritti si fotoprofila con il proprio faccione, ad eccezione degli admins. Una di questi sculetta su e giù per la bacheca con l'aria di chi ha altro da fare e invece mi-tocca-perdere-tempo-con-voi, un'altra sembra significare che sta lì per caso, un altro ancora sfoggia alternativamente la foto di un metalmeccanico cassaintegrato o quella di Mickey Rourke in Rumble Fish. Interessante.

CHAPTER 10

Manca qualche giorno al meeting del gruppone dei "voi mi raccomando una foto profilo vera noi admins invece no". Hanno un regolamento ben strutturato ed un'apprezzabile moderazione dei contenuti. Invero questi ultimi sono poverissimi e si allineano al già collaudato copione dei links di quarta mano, ma tutto sembra condito da quel pò di buone maniere che rende almeno commestibile il tutto. Mi sorprendo a leggere le copiaincollate di certi poeti d'accatto ed i commenti dei loro improvvisati salotti letterari, poi mi scopro voyeur nel rimirare certi selfie e le zuffe che sotto s'accendono. Si delineano due schieramenti, in queste occasioni. Di qua il laisser-faire dei "liberisti", di là una certa severità dei "moderati". Il regolamento limita alle new entries e ai compleanni la pubblicazione di foto personali, ma guelfi e ghibellini si randellano senza economia anche sotto questi brandelli di visive testimonianze. Un'altra particolarità è l'insistita presenza di immagini dall'ammignottata guisa, con fresche modelle a prendere le veci dell'arrugata postatrice di turno e un malcelato scomposto entusiasmo degli astanti di sesso maschile. La grammatica anche qui è elementare quando non distratta. Io ho già opzionato l'adesione al Grande Incontro Dal Vivo, è tempo che almeno mi manifesti. Nessuno me ne chieda il perchè, che non saprei rispondere ... ma decido di affidarmi ad un linguaggio che è a metà tra la Frittole del quasi millecinque e una rivisitazione di Shakespeare all'amatriciana. Insomma, inizio a salutare gli invisibili astanti saltellando come un Arlecchino goldoniano. Scopro che basta una coniugazione corretta dei verbi per destare almeno rispetto. Persevero postando di mio qualche considerazione, tra l'annoiato disinteresse dei più. Tra gli admins scopro invece di solleticare qualche attenzione. Con quella che sculetta sdegnosa e con Miss sono-qui-per-caso finisco financo per bofonchiare qualcosa in privato. Pure il Mickey Rourke metalmeccanico mi nota e si aggiunge alle poche piacciate che colleziono. Anzi, anche lui inizia a scambiare qualche battuta con me in privato. Mi fa capire che questo gruppone è una sua creazione e m'accorda un'inaspettata fiducia, al punto da allungarmi il numero di telefono dell'organizzatrice dell'evento ed anche quello suo. Inganno l'attesa del meeting perculando il giusto qualche poeta da strapazzo e accorrendo da muto cronista sotto le risse dei selfie. Mi sto divertendo un mucchio e non me ne vergogno. Ma un pò me ne preoccupo.

CHAPTER 11

All' happening della Meglio Età 40-50-60 e via così per chi sa la tabellina del 10 fin qui hanno aderito in pochi. Ma vado percependo che i numeri vanno letti con attenzione, a queste latitudini. Sono in 50mila nel gruppone, ma a scrivere (beh, ci siamo capiti) saranno un centinaio. E' solo una percezione, ma penso che tante comunicazioni avvengano sotto il fornello di questa Grande Moka del Buongiornissimo. Insomma, mentre vado vergando di sciocchezze la bacheca del gruppone c'è tanta gente che preferice affidarsi alla privata messaggeria. E' la chat.

CHATTISTA (ciattista, ciattarolo) Alle affollate cene in piedi preferisce il tavolo per due ed una candela al centro. Il gruppo di Facebook non è conviviale occasione di conoscenza, ma terreno di libera caccia. Scorre febbrile il ricco femminario fotoprofilato e scocca i suoi dardi intinti di incontinente salivazione. Prima con studiata selezione, poi con compulsivo slancio random. Spesso vanifica sul nascere tanto venatorio ardore. Presentarsi con un "che fai?" o con un contratto "da dv dgt" rischia di spegnere subito il già tiepido entusiasmo dell'occasionale interlocutrice.

Intanto la mia presenza sulle colonne del gruppone si è fatta più intensa. Lo dico sottovoce, ma scopro gusto nello scrivere a questi sconosciuti piùmenocoetanei. A leggermi sono in pochi, tra i più affezionati gli admins. Della Sculettante Mme sto-a-perdere-tempo-qui-con-voi scopro con raccapriccio che copiaincolla le sue ricercate creazioni. Decido di fare della lotta al copiaincollismo una battaglia finchè giustizia non la trionferà. Ne ricavo qualche isolata solidale manifestazione e diversi "blocchi" da parte dei poeti che fin qui godevano dell'impunità. Uno di questi si supera. Non solo scopiazza dal web i suoi post, ma anche i suoi commenti. Oggi lo vedo amministrare un manipolo di entusiasti seguaci; è riuscito a copiare anche la descrizione del suo gruppo. Pro e contro selfie seguitano ad accapigliarsi sotto le foto, sciamano insieme da un post all'altro consumando cuoricini e veleni. Le immagini in fuorigioco vengono tempestivamente rimosse da Mickeyrourke e dai suoi pards, ma vado specializzandomi nella descrizione del selfie nei pochi minuti in cui questo si visualizza. Sì, è forse questo che mi piace di più: il fatto di "dipingere" con le parole un selfie che sta per essere rimosso. La foto verrà tolta, rimarrà solo per pochi minuti quel che ho scritto poi anche quello verrà eroso cancellato dal Mare Magno del Web. Mi sento un pò come quei monaci tibetani che compongono i loro mandalà, quelle splendide pitture di sabbia fatte per essere distrutte immediatamente dopo. Forse è questo il vero motivo della mia presenza su queste lande. Scrivere per il gusto di scrivere senza lasciar traccia nè testimoni, novello Holden sottratto ai suoi campi di segale per galoppare su queste praterie di tormentate mescolate solitudini.

CHAPTER 12

Siamo al D-Day della magnata fuori porta. Il meeting del Grande Gruppone della Tabellina del Dieci è fissato per mezzogiorno, fuori dal grande raccordo anulare che circonda la Capitale (cit. Guzzanti-Venditti) Mi avvio all'evento senza grandi aspettative, forse anche per questo ne ritornerò con buone positive vibrazioni. Anche stavolta siamo tutti al di sotto delle nostre fotoprofilate proposte, in ispecie il mascolame che costituisce un terzo della sparpagliata tavolata. Ho visto uno - conteso sul net a gomitate per un passaggio in macchina all'andata - rimontare poi da solo la Tiberina. Siamo una quarantina di buongiornisti, uniti dall'aritmetica anagrafica e da quel pò di confidenza intrapresa a colpi di likes sotto epocali questioni quali "Tradiscono di più gli uomini o le donne". V'è diffusa una gran voglia di divertirsi, un incontenibile cazzeggio in nuce che non aspetta che un segnale per scatenarsi. Io previdente ho portato dei fogli A4 che verso-recto karaokano "La società dei magnaccioni" e "La canzone del Piave". Le squarciagolano partecipi con ugual patriottico fervore mentre propongo qualche figura freestyle; temo ne sia rimasta filmata testimonianza. Mi concedo un dopopranzo a bordo piscina della di molto cementosa struttura, due coppie di americani saranno gli unici con i quali scambierò le mie coordinate fesbucchiane. All'improvvisato tavolo si uniscono delle giovani matrone romane...replicherò con loro e con altri loro amici un incontro, ma sarà cena più intima che non mi sento di collocare tra i convivi grupparoli. Troppo differenti gli umori, più accostabili ad una pizzata tra-di-noi; insomma non è roba buona per questo mio stordito viaggio all'ombra della Grande Effe Minuscola. Per tornare all'incontro del Gruppone delle Epocali Questioni, è stata una bella giornata con gente che ho trovato per la più parte migliore di me. Non che ci voglia granchè, di questi tempi. Mentre l'evento era in corso il Michirurche de noartri mi ha spesso uotzappato per sapere come andava. Complice l'assenza di campo, non sono riuscito a chiedergli perchè non è venuto anche lui con la sua tuta da metalmeccanico. Mi si dice che non s'è mai manifestato di persona. Nel recuperare la magione, m'arriva il sospetto che possa essere la fintabionda del gruppone splendidi 40 anni e oltre, ancora oltre poi la prima a destra e sei arrivato, quella che s'ammignottava prendendo in prestito le foto dal web. Eteree entità, impalpabili presenze che esistono solo per creare e disfare gruppetti e grupponi al soldo di Marco Zucherbergo, principe di Fesbucco.

CHAPTER 13

Ah, quasi dimenticavo. Nel corso della giornata non ho visto altri incontri ravvicinati che quelli di una coppia che s'è strofinata su una sola sedia per tutto il tempo. Sono riuscito a parlare con il lui in un raro momento di distacco dei compenetrati corpi. E' un bergamasco di sotto, ne decritto e sintetizzo il pensiero con un "io prendo e vado". Dal Brennero a Lampedusa setaccia lo stivale alla ricerca di muliebri passeggere debolezze. La coppia durerà un paio di giorni. A tenermi aggiornato ci pensa lei, che seguita ancora a spargere su Facebook le sue brevi ma intense passioni/delusioni amorose. E' un fatto che il concetto stesso di tempo conosca dei particolarissimi accenti, su questo palcoscenico. Vengono spazzate le unità aristoteliche per lasciar posto a brusche accelerazioni temporali. Le amicizie e gli amori si consumano nel volgere di giorni quando non di ore.

AMICIZIE

Prendete un cartoncino e sezionatelo longitudinalmente in tante striscioline di egual misura. Dovreste aver ottenuto qualcosa che somiglia a delle virgolette da assemblare uniformemente prima e dopo la parola "amicizie". Su Fesbucco è forse il termine usato in modo più improprio. Anzi, se ne abusa al punto che si accendono serissime discussioni intorno a querelle del tipo "mi hai tolto l'amicizia". Suggerirei di sostituirlo tout court con qualcosa di più appropriato. Propongo un più conforme "interessi" da accorpare al giardinaggio e all'allevamento dei lombrichi, ma lascio al lettore il compito di indicare nuove soluzioni.

Il Day After della magnata fuori porta è esemplare spia del vorticoso meccanismo che regola l'orologio di Fesbucco. Il trionfo di cuoricini del buongiornissimo lascia il posto ad una serata di saporite sfanculate. Al solito, in questi casi non capisco cosa accade. Specie quando son donne le attrici di queste schizoidi rappresentazioni. Le avevo viste sbaciucchiarsi tesora-tesora durante la kermesse, ora le leggo lanciarsi frecce al curaro e mortaccitua. Ricalcano un pò lo schema formatosi sotto i selfie e gli schieramenti sembrano modellarsi su quei canoni. Ma deve essere successo qualcosa di grosso perchè il copione è da Grand Guignol. Er Monnezza e Alvaro Vitali scapperebbero inorriditi. Evito di dare spiegazioni semplicemente perchè non ne ho, ma è un fatto che lo strappo è irricucibile e dà la stura a degli addii al gruppone. A lasciare sono le anti-selfie, ma le nomino così per comodità di sintesi. Tra loro se ne vanno anche le due admins Miss sono-qui-per-caso-toh-non-me-n'ero-accorta e Donna Sculetta-Scopiazza, forse perchè amiche delle migranti (da qui in poi, ogni volta che leggete "amicizie", tenetevi a portata di mano quel cartoncino da sforbiciare). Il Michirurche Gran Visir del Gruppo dei Cuoricini e dei Vaffa mi telefona e mi dice che deve riprendere la figlia di ritorno da un viaggio a Parigi con le amiche. L'aereoporto è a mezzo ciddì di Battiato da casa mia, dice incontriamoci dico vabbè.

CHAPTER 14

Cuccuruccucùpaloma e m'avvio all'incontro con Michirurche, il Gran Sultano del Gruppone del Buongiornissimo. Il tempo di pensare "come facevamo quando non c'erano i telefonini" e riusciamo ad emergere tra la multipezzata umanità che affolla gli arrivi dell'aereoporto. Amo le stazioni e gli aereoporti, mi piacciono i supermercati e gli uffici delle poste, mi trovo a mio agio nelle concentrazioni casuali di gente, dove ci sono tante persone che non si conoscono tra loro ecco quella è casa mia. Non so dare spiegazioni di questo, ma mi sembra di appartenere al tutto. Non sono capace a non rivolgere la parola agli occasionali vicini in una fila per una raccomandata. E dilato questa mia istintiva socialità se ho a che fare con degli stranieri; non riesco a tirar dritto se incrocio un turista che agita inutilmente la mappa di Roma, sono capace di attraversare la strada o di alzarmi dal tavolo di un ristorante per capire che lingua parlate da dove venite. Da pischello mi addormentavo con l'Atlante De Agostini, forse questo spiega tanto nevvero. E' questa febbre di comunicare con nuove presenze ad avermi portato sulle agitate sponde del Gruppone delle Domande Epocali tipo "Può esistere amicizia tra l'uomo e la donna?" . Forse sì, ma approfitto di questo spicchietto di web per dire che ho diviso con due amiche l'affitto di un appartamento, che ho spaccato con loro lire e sterline, che mi stanno qui nel cuore e che oggi come 30 anni fa affido a loro i miei piccoli grandi dolori di stracco Werther. Oggi loro due mettono insieme cinque figli che fanno a gara per sapienza e bellezza e da qui mando baci come se piovesse e scusate l'off topic e ciao Michirurche mi vedi sono quello con la giacca di velluto beige a coste fini che agita la mano ecchime.

Queste Domande Epocali che scorrono nell'agitato fiume di fuffa che attraversa questi gruppi generalisti meritano un pò d'attenzione. Le domande sono sempre quelle e si ripetono quasi quotidianamente. Un paio già le ho dette, ma meritano menzione anche certi insistiti "Vediamo chi ha il coraggio di dire la sua età", un virale "Di che segno sei?" e un appetitoso "Cosa cambieresti del tuo passato". Ce ne sono altri, ma qui vorrei dare risposta a quello più inquietante. Si manifesta anch'esso ciclicamente e a proporlo di norma è qualche signora acchiappamipiace e con l'autostima in riserva. Vado a proporvelo qui di nuovo, fa così" :" Scusate, ma io a chi piaccio?". Proviamo ad esaminarlo insieme. Quel domandare venia iniziale lo colloca senz'altro su un piano di buona creanza, ma è ingannevole esordio. Quello che l'incerta donna vuole proporre è in realtà un'imposizione all'aggruppata folla di buongiornisti. Lei vuole sapere a chi piace. Il punto è che io non la conosco, non conosco nessuno a parte quelli dell'improvvisata Filarmonica del Machecefregamacheceimporta. Eppure vedo che s'affollano a rispondere all'intontita Dama in calo di zuccheri. "Scusate, ma io a chi piaccio?" domandi..... ok, è tempo che ti risponda da qui. Anzi, ci pensa Albertone a farlo per me.

CHAPTER 15

Se pensate che mi sto vedendo con un Big Brother con la faccia di Micky Rourke e la tuta da metalmeccanico siete fuori strada di brutto. Ad agitare le fila di questo Bar del Buongiornista è un bidello di Cesenatico che ritaglia le sue ore su Fesbucco di nascosto da moglie e figlia. Simpatico, quasicoetaneo e con quell'intelligenza appassionata e naturale che è propria dei romagnoli.

Il ritardo del volo della figlia mi regala mezzora di domande fitte fitte. Sono il solo al quale s'è manifestato di persona, in nome di un'empatia istintiva che immediatamente svolgiamo chiacchierando in stereo con una bella ragazza davanti al bancone del bar dell'aereoporto. Ha creato un gruppo un lustro fa , poi dovette ricominciare da capo per un eccesso di sordide invidie dattorno. Forse è questo che lo fa prudente fino all'anonimato. Di altre info che copiosamente m'affida preferirei tenerle per me ed anzi credo che non le scriverò proprio. Conservo ancora una targa-ricordo di una serata di presentazione di una rivista, è roba vecchia vecchia. Dice pressapoco così "Per un articolo mai scritto" e a regalarmela fu un dirigente calcistico che prima mi spiattellò dei veleni sull'intero ambiente e poi il giorno dopo per carità non scrivere niente. Non scrissi niente allora e non scriverò di più nemmeno adesso su questo bidello che spende un pezzo della notte per passare il mocio sulla bacheca del suo gruppo fesbucchiano. E' figura un pò naïve, a dispetto dell'apparente sicumera che è costretto ad elargire sulle colonne della sua creatura. Oh, non pensate che si sia andato a costruire una Second Life dove ritagliare soddisfazioni che il quotidiano gli nega. E' tutto sommato contento della sua vita e assomma altre occupazioni oltre quelle di ramazzare il cortile della scuola di Cesenatico e quello del Gruppone. Insomma, è un p'tit bonhomme direbbero a Montreal. Forse sfrega il mouse su qualche accaldata signora, ma dopo mezzanotte non è più fascia protetta e siamo uomini o caporali. Arriva la figlia con le amiche, tutte belle e simpatiche chè solo in Romagna le ragazze sono così, con quell'anarchia stampata nel dna che le battezza libere dalla nascita. Siamo ai saluti e il Michirurche dell'Adriatico mi soffia un "perchè non mi dai una mano, perchè non entri nell'amministrazione del gruppo?". Insomma admin, anzi m' arriva ambascia angoscia già maiuscolata ADM l'offerta. Io non lo prendo sul serio e ciao, poi quando mi rendo conto che dice davvero me la sbrigo con un ti faccio sapere. Ariciao e via di macchina al ritorno che cerco un centro di gravità permanente.

CHAPTER 16

Virtuale/reale è forbice che vedo spesso brandire all'ombra della Grande Effe Minuscola. Non l'ho mai capita questa dicotomia. Posso giocare con la tastiera ma non ho mai cambiato di una virgola il mio pensiero, il mio modo di essere, quello che sono insomma. Forse vis-à-vis perculerei in modo più insistito certi lividi razzisti, certe cupe ignoranze, certi vuoti narcisismi che ho incrociato in questi mesi. Diciamo allora che pestando la keyboard ho semmai raddoppiato le attenzioni in materia di savoir faire, chè senza occhi sguardi voce il rischio di essere male interpretati è dietro l'angolo.

Al ducetto Piadina&Crescione del Gruppo dell'Io A Chi Piaccio dico che sulla sua proposta ci ragionerò prendendomi qualche settimana sabbatica, lui mi rimanda in rapida successione delle richieste di amicizia (dove ho messo il cartoncino delle virgolette...) con altri 4 suoi accounts fesbucchiani e m'informa che è presente silente su tanti altri gruppi. Me ne snocciola una dozzina e io mi appendo ad uno di questi dal nome alleprante non ricordo quale ma "sexy" da qualche parte c'era. Sono i miei giorni più belli nel Luna Park di FesbuccoWorld. Misuro il mio toscano cinquecentesco con donne scollate e scosciate, controllo emozioni ed erezioni intruppandomi nella virile calca di ammiratori di queste home-made models, agito lo scudiscio su volgari e sporcaccioni, mi genufletto a baciar smaltate mani mentre attorno sbuffano infoiatissime nari e monta il testosterone. Questo gruppazzo non lo farà mai un meeting, finirebbero sul giornale nelle pagine di cronaca e danzerebbero sul limite del codice penale. Ad amministrare il tutto ci sono donne belle e spiritose ma anche un ragazzotto chiamato a comporre la viabilità sotto le foto, ad allungare di qualche centimetro le minigonne e rammendare di stoffa certi decoltè. Insomma, un gruppo chiappe&zinne dove vedo emergere più contenuti che in tante altre più morigerate concentrazioni. A distogliermi dal piacevole esercizio è di nuovo lui, il Pentaprofilato bidello. Mi reclama all'amministrazione del Gruppone dei Cinquantamila Ahahah e Olè e Viva la vita A noi la famiglia del Mulino Bianco ce fa na Pippa. Io ci ho pensato su e mi sento un pò Redford in Brubaker. Voglio vedere dal di dentro le cucine di questa Locanda del Viaggiatore Buongiornista. Saluto con difficoltà e rimpianto il tipo che disciplina il traffico sotto le sise del suo Gruppo di Sexyqualcosa ma ecco vado a fare l'ADM da un'altra parte scusa le maiuscole certo capirai. Lui dice quando vuoi ritorna che qui c'è tanto da fare. Ti credo, dich'io. Ti credo senza difficoltà.

CHAPTER 17

Pensavo di entrare nelle cucine di una mensa, ma la Cabina di Regia dell'Amministrazione del Gran Gruppone della Tabellina del Dieci somiglia di più alla sala macchine di una nave d'inizio Novecento. Carbone da inalare giù giù per i polmoni e c'è da sporcarsi di grasso. Un lavorone. Almeno per come l'ho inteso io nei mesi in cui l'ho svolto. Qui, nonostante il tempo occorso sia tanto di più delle settimane descritte, riesco a sbrigarmela velocemente. Sono stati mesi che mi hanno visto bruciare cene in forno e prendere contravvenzioni in strada, in nome del Buon Giorno Nuovo da restituire in fretta ed immolandomi sull'altare pagano dell'Allegato Non Disponibile. Ho trovato una Danzica qualsiasi per sfilarmi da una condizione che s'era fatta avvilente e un filo frustrante. Ero partito per imitare il Redford di Brubaker ma m'ero trovato a somigliare allo Steve McQueen di Papillon.

Ai discepoli del Buongiornissimo e di link di spessore come "se sei a casa il sabato sera metti un mi piace" ho lasciato volentieri un discreto bagaglio di accadimenti. Un bel pacco di articoli sottratti al mio lavoro, un concorso "Canta in bici" dove invitavo ad indovinare una canzone che sgolavo mentre pedalavo, una dozzina di installazioni audiovisive, quasi 200 tra coverpage e banners, una Tombolata sight&sound e gli auguri di Natale in musica con telefonate in diretta. Ma non sarebbe giusto sventolare meriti con quelli del Gruppone dei Forzati del Buongiornissimo . Semmai, di meriti ne hanno di più loro che mi hanno sopportato. Alla fine, dovessi tenere per me una medaglietta da lucidare, c'è il fatto di aver finalmente messo al bando - almeno su quel lembo di Fesbucco e anche grazie all'aiuto di una sensibile signora vermiglio chiomata - l'odiosa pratica di racimolare likes esibendo immagini di minori malati o svantaggiati. Ah, ho anche adagiato su quella bacheca alcune storie legate a certi amori del passato lontano e lontanissimo. In un caso, la donna evocata si è manifestata sotto il post e caramba che sorpresa. Ma passò così, travolto dallo scorrere di frasi scritte da altri, copia di copia di copiacarbone, 100 volte lette e 1000 volte rilette. Se ne accorse solo una delle giovani patrizie romane, quelle della pizzata tra-di-noi. La ringrazio e la saluto da qui. Come saluto voi.

C'est tout.

FINE

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