Quel che l'8 marzo NON è
A dar retta ai social network, l'8 marzo par essere diventato il giorno delle frasi fatte e degli stereotipi. Delle vuote chiacchiere, soprattutto. Il rischio è quello di andare nella direzione opposta rispetto alle esigenze e alle domande dell' "altra metà del cielo", di trasformare un appuntamento dinamico di lotta in una stantia replica del solito sonetto di Shakespeare o per inondare il web di tonnellate di mimose. Proviamo allora a dire intanto quel che questo giorno NON è.
- L'8 marzo NON è la festa della donna, ma la Giornata Internazionale delle Donne. C'è poco da festeggiare quando si leggono i numeri dei femminicidi, c'è poco da festeggiare quando - in ogni angolo del mondo - le donne vivono situazioni di sfruttamento, di sopraffazione e di violenza
- L'8 marzo NON è stato scelto sul calendario in coincidenza dell'incendio della fabbrica Cotton. Quell'incendio non c'è mai stato e quella fabbrica non è mai esistita. Si fa confusione con la tragedia della fabbrica Triangle, avvenuta a New York il 25 marzo 1911, La scelta della data è dovuta alla storica manifestazione delle donne russe a San Pietroburgo nel 1917.
- L'8 marzo NON è una rituale dichiarazione di intenti. Dei proclami che durano 24 ore le donne non sanno che farsene.
- L'8 marzo NON è solo una giornata per le donne, perchè ogni conquista del movimento di emancipazione femminile segna una crescita complessiva per l'intera società civile. Ad esempio, quando Rosa Parks si è rifiutata di cedere il posto a un bianco su un bus dell'America segregazionista, ha segnato una tappa decisiva per l'integrazione di tutta la gente nera. E per restare nell' Italia e ai giorni nostri, quando Rosaria Schifani (vedova di uno degli agenti della scorta di Falcone) alza la voce contro la mafia, indica i contorni di una riscossa civile per l'intera società.
Nel provare a leggere in controluce la tormentata storia del Novecento è facile accorgersi che le donne sono state sempre in prima fila nei movimenti per la pace, per il pane e per il lavoro. Sono loro ad aver scritto le pagine più drammatiche del sacrificio e del martirio. Ecco, l'8 marzo partiamo proprio da questa considerazione: sono le donne a fare da volano per un mondo migliore e più giusto. Sono le donne ad affermare per prime l'universale valore della Libertà, il primato della Vita ed il diritto alla Felicità. Per tutti, donne e uomini. Buon 8 marzo.