Io over, tu over, egli over
Marcello Marchesi la definiva "mezza età", Dante il "mezzo del cammin", oggi a chi ha superato gli 'anta' piace attestarsi in un indefinibile limbo anagrafico. L'anglicismo "Over" viene in soccorso di questa condizione di gioventù perduta ma non abdicata. Lo trovo istintivamente comprensibile. Di più, penso sia giusto che lo scorrere degli anni debba essere accompagnato da un equilibrato fondersi di esperienze e di speranze. A lasciarmi perplesso c'è semmai lo "strabismo" di questo potente processo di autostima collettivo, innaffiato diligentemente dalla pubblicità. D'altro canto i consumatori quelli sono, per target anagrafico e per capacità d'acquisto. Insomma, il consumatore over va rassicurato e blandito. I dati sulla composizione anagrafica della popolazione nazionale sono di una lettura quasi elementare. Non vi avessero concorso i flussi immigratori, da decenni la nostra crescita sarebbe algebricamente inequivocabile. L'Italico Stivale è consumato e si va arrugando anche il piedone che ci si spollicia inquieto. Non voglio svolgere qui un'analisi dell'impatto economico che questo ha prodotto e continua a produrre. Mi limito adesso a segnalare invece come questa operazione di promozione del marchio' "Over è bello" rischi a volte di condurre sulle secche della comicità involontaria (chè è poi spesso la più sapida). Accade allora che i social network e i media vadano rimbalzando all'attempato consumatore un'immagine di eterno giovanotto. Il salto di Nino Castelnuovo sullo steccato era l'acrobazia di un trentenne che ingollava olio extravergine; oggi potrebbe proporre l'intatta adesivita della dentiera di un settantenne. Parlavo di 'strabismo', però. Mi spiego in fretta e chiudo. Se da una parte ci si sparazzano siringoni di autostima, dall'altra affiora impenitente un "reducismo" insopprimibile. "Noi che ballavamo i lenti con il mangiadischi", "noi che ci bastava una panchina per socializzare" e via così. Con Mal dei Primitives a fare da maître à penser e i fotoromanzi Lancio da sventolare come libretti maoisti. Il punto è che questo frullare di foto b/n avviene utilizzando i mezzi nuovi della tecnologia. Insomma, si favoleggia della mitica Età del Gettone Telefonico mentre si sgomita per comprare l'ultimo Aifon. 40something ladies and gents: le panchine stanno ancora lì e una serata di balli cheek2cheek si può sempre organizzare. Spegnete Fesbucco per un pò. Chissà che non vadano riletti i dati demografici, a quel punto.