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Bella Ciao


Bella Ciao. Forse è - più di "Volare" di Modugno - la canzone italiana più conosciuta nel mondo. A spiegarne il successo non basta l'orecchiabilità del motivo e nemmeno le due parole che la distinguono, due parole italiane che non hanno bisogno di traduzione. Secondo me la ragione vera risiede nella parole di Teresa Vergalli, staffetta partigiana del Reggiano. L'ho ascoltata lo scorso anno in uno speciale della RAI per il 70esimo anniversario della Liberazione e sono andato a riprendere quella registrazione per essere più aderente alle sue parole. Teresa ci tiene a dire che Bella Ciao non è una canzone guerriera ("noi non eravamo guerrieri..."), ma una canzone d'amore e di realismo... perchè si sa che si può morire. Ma se si muore niente medaglie e monumenti, solo un bel fiore. Un fiore di montagna. Quella montagna che in quelle stagioni drammatiche da ostile s'è fatta amica, "simbolo di orizzonti senza confini nè frontiere". Ecco perchè Bella Ciao è così popolare. Perchè nasce in montagna per farsi sentire meglio da tutti, perchè da lassù canta d'amore per un mondo senza confini nè frontiere, perchè lo fa con le due parole più belle della lingua più bella: Bella Ciao.

© RADIO BELLA ETA'

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