La bufala
La bufala. Insomma, la notizia falsa. A dar retta all'Accademia della Crusca (il massimo istituto di studio della lingua italiana), l'origine di questa parola deriva dall'espressione "menare per il naso come una bufala", come a dire prendere in giro. Ma l'esatta etimologia è controversa; è un fatto che ormai quando si dice "bufala", prima ancora di pensare alle mozzarelle, viene subito in mente la notizia inventata o distorta. A partire dalla storiella che il serpente rifila ad Adamo&Eva, la storia è cosparsa di bluff ma è certo nella "società dell'informazione" che la bufala trova la sua più rapida diffusione. Facebook poi - grazie alla sua estesa rete - par essere diventato l'ideale veicolo per far viaggiare certe fantasiose panzane. In queste ore le bacheche di questo social network vanno riempiendosi di un messaggio che pressapoco dice che tutto quel che abbiamo adagiato su Facebook da oggi diverrà di pubblico dominio. In passato, leggendo che FB sarebbe diventato a pagamento o altre simili amenità, restavo con una domanda irrisolta: chi è che muove le fila di queste bufale virali? Fin qui non trovavo altra risposta che il gusto dello scherzo, insomma una suonata ai citofoni con fuga versione 2.0 Stavolta no, ho qualche sospetto sul puparo che muove i fili di questa ennesima bufala. Il messaggio che rimbalza in queste ore agita come autorevole prova della "veridicità" della "notizia" (datemi un quintale di virgolette che queste non mi sono bastate...) un non meglio identificato Canale 13. Frugando sul web ho trovato qualche possibile indizio, ma mi fermo qui. Intanto perchè sono lontano dalla soluzione, ma più ancora perchè mi pare di aver già troppo sfidato la vostra pazienza di lettori. Vado a prepararmi una caprese. Olio extravergine e una foglia di basilico ad accompagnare un bel pomodoro ed una mozzarella ... di mucca.