Antisocial network
A dispetto del nome, i social network rischiano di diventare l'antitesi della socialità, dello scambio e della comunicazione. Gli algoritmi che li regolano ed il meccanismo dei cookies generano dei cortili chiusi dove si finisce per relazionarsi solo con i propri simili. E se non sono proprio come noi, è comunque gente pronta a darci ragione. Prendete ad esempio le "amicizie" fesbucchiane, insomma la composita schiera di quelli mai visti e conosciuti di persona. E' un trionfo di muliebri cuoricini e di virili pacche sulla spalla. Mezzora di chat e diventi "tesoro", roba che la tua ragazza t'ha chiamato così solo al primo campeggio insieme. Ma dove Fesbucco segna la sua più parossistica rappresentazione è quando delinea una sbrigativa linea manichea tra noi e gli altri. Dove noi siamo quelli buoni, onesti, sensibili e gli altri sono quelli falsi ed infingardi. C'è ormai tutta una letteratura sui social, fatta di link autoassolutori e di post caramellosi. Al punto che se tutti ci affolliamo sotto questi messaggi per dire che siamo giusti e corretti, non si capisce perchè poi là fuori è pieno di stronzi.