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Era un 24 agosto anche quella volta lì


Affresco con Vesuvio e Bacco, Casa del centenario, Pompei (Na)

Questo blog è rimasto silente in questi giorni, ma in tanti abbiamo compreso che andiamo trascorrendo giorni dove c'è più da fare che da dire. Il terremoto del 24 agosto che ha colpito il cuore d'Italia ha scosso ognuno di noi, solo gli stolti hanno potuto continuare ad essere gli stessi.

 

Era un 24 agosto anche quella volta lì, strano che in pochi l'abbiano ricordato. Il 24 agosto 79 d.C il Vesuvio cancella Stabia, Pompei ed Ercolano. Le ricopre di cenere e lava. Per un miracoloso processo chimico, quegli stessi elementi distruttivi saranno quelli che le conserveranno alla storia, restituendole al mondo come in drammatico fermo immagine. Ma la storia la sapete, così come in molti sapranno delle testimonianze di quella catastrofe che ci ha lasciato Plinio il Vecchio. Ecco mi vorrei soffermare un momento, sfidando la vostra tolleranza di lettori, su questo personaggio. Gaius Plinius Secundus, conosciuto appunto come Plinio il Vecchio, è stata una di quelle figure assetate dalla curiosità della conoscenza. Uomo di mare ed ammiraglio di una flotta romana, si è misurato con le più disparate materie scientifiche. Senza sottrarsi alla filosofia e alla storia, dallo studio del cosmo a quello dei minerali, dalla zoologia alla farmacia, non c'è branca dell'umano scibile che Plinio non abbia provato ad approfondire. Plinio era in mare con la sua flotta, quel 24 agosto lì. Dal Vesuvio si alza una nube, "nessun'altra pianta meglio del pino ne potrebbe riprodurre la forma" scrive. Si avvicina al fenomeno, incuriosito anzi meglio quasi sarebbe dire affascinato. La narrazione che ci lascia di quel fenomeno fa di Plinio un esempio eterno per tutti quello che intendono intraprendere il mestiere di giornalista. Ma mi piace leggerci anche il soccorritore che punta verso Ercolano per salvare la famiglia dell'amico Cesio Basso. Infine, gli storici sono unanimi nell'indicare nel suo drammatico reportage come il fondamento della vulcanologia. Della sua morte lo sapete. Plinio si reca infine a Stabia dove resta fatalmente intossicato dai vapori che raggiungono anche quella località. Sarà il nipote, Plinio il Giovane, a riprendere il suo eccezionale scritto ed a consegnarlo ai posteri. Ecco, ricordare Plinio dà un pò di speranza in giorni che hanno fame di speranza. Finchè il genere umano sarà capace di fornire di queste figure, un futuro c'è.

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