Nine Eleven
11 settembre 2001 : una data impossibile da dimenticare. Per gli americani è - con triste sintesi - il 9/11, il Nine Eleven. Al di là del commosso ricordo per quanti persero la vita negli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono, non vorrei suscitare qui un dibattito su quella tragedia. La storia ne ha conosciute altre dopo ed altre prima; solo per restare al calendario era un 11 settembre anche quello del 1973, quando in Cile un sanguinoso colpo di stato rovesciò il governo democratico di Salvador Allende. Nemmeno mi viene da infilarmi tra le pieghe della discussione che s'è accesa sulle effettive responsabilità del Nine Eleven, quando semmai potrebbe essere più originale rilevare il parallelo che quell'accaduto ha con lo sbarco sulla Luna delle missioni Apollo. L'uno e l'altro rappresentano degli autentici manifesti della dietrologia mediatica, con una fitta produzione di discordanti quando non opposti pareri che si spingono fino a negare l'effettiva veridicità delle versioni ufficiali. Mi fermo all'aspetto più squisitamente legato alla comunicazione della notizia dell'attentato alle Twin Towers. Si stima che ad un'ora dall'accaduto (ore 14:46 italiane) già 500 milioni di persone ne vennero a conoscenza e 24 ore dopo furono quasi due miliardi ad esserne informati. Se serve per compararne l'impatto mediatico e per restare al parallelo con lo sbarco sulla Luna, l'11 settembre conobbe una velocità più che doppia rispetto a quella del primo passo di Amstrong sulla sabbia selenica. Insomma, nel tam-tam planetario che innescò, il 9/11 ha fedelmente disegnato quello che è comunemente chiamato il "villaggio globale". Quando gli storici provano a piantare dei paletti per fissare dei periodi, assumono per convenzione delle date. Ad esempio, a scuola ci hanno insegnato che il Medio Evo ha fine con il 1492, con la scoperta dell'America. Ecco, sul Grande Orologio della storia dell'uomo, nell'Era dell'Informazione, l'11 settembre 2001 marca uno di quei passaggi epocali.