Betina
Genova, millenovecentoequalcosa - Non mi ricordo come c'ero finito, ma ricordo con chi stavo e dove trascorsi il pomeriggio. Ero con F. e uscivamo da Marassi dopo un Genoa-Fiorentina zero a tre. Con noi, una macchina da scrivere. Lavoravamo in un giornale sportivo di belle speranze e pochi soldi, in una redazione che divideva i suoi locali con un rappresentante di abiti da uomo. Telefonavamo gli articoli tra giacche e pantaloni. La incontrai che stava con un'amica. Lei parigina di genitori ungheresi, scappati dai carri armati russi del '56. L'amica sua e l'amico mio finirono per sbaciucchiarsi, io e lei solo risate e chiacchiere, tutti e quattro a salutarci alla stazione alla sera. La rividi a Parigi, poi lei venne a Roma. Curioso come mi tornino in mente le passeggiate in vespone per Trastevere e quelle mano nella mano per Montmartre piuttosto che le più fisiche intimità. Al punto che non sono nemmeno sicuro che ci siano davvero state, guarda il tempo come preferisce cesellare a suo modo certi ricordi. Era di una bellezza nobile, di una nobiltà che non abbisogna d'araldi. Le porte si aprivano al suo passaggio e i muri li attraversava, un'eleganza fatta di portamento e di modi, non di abiti firmati. Non l'ho mai amata davvero, chè mi sembrava l'amore quello vero dovesse ancora arrivare. Lei si stancò di aspettare a la Gare de Lyon un treno da Roma che non arrivava mai. Tornai diverse volte a Parigi senza mai chiamarla. Poi, tornato a quella condizione che il mio parroco chiama "libero di stato", mi decisi a farlo. Lei mi rispose come fosse lì vicino all'apparecchio ad aspettare la chiamata ... almeno così mi piace pensarla. Appuntamento a cena in un postaccio a St-Denis. Riuscimmo a litigare per la prima volta, sbattendoci in faccia insalata e rimpianti. Al ritorno in albergo, alla reception un messaggio di lei "scusa cancelliamo questa serata" S'è chiusa così, che il giorno dopo partivo. Non l'ho più richiamata, non l'ha più fatto lei. Non mi si venga a dire che avremmo dovuto farlo, lo sappiamo tutti e due, non è successo e basta e non rompete. Ci teniamo strette le nostre perle di ricordi, io ne ho scritto qualche frammento e lo metto qui prima di pentirmene. Ciao, Betina.