Elogio della falzità - 1
"Uno spettro s'aggira per l'Europa...", ma Carletto Marx non c'entra. A dar retta ai social network, il vero pericolo che si insinua tra le pieghe del nostro quotidiano è la falsità. I linkifici fesbucchiani sfornano quintali di materiale che la indicano come un mostro tentacolare che rischia di strangolarci ogni momento. Tutti ce l'hanno con le persone false, al punto che i ragazzi più giovani (evidentemente più pronti a cogliere il carattere parossistico di certe manifestazioni collettive) perculano senza economia mamme e papà che consumano i polpastrelli per scrivere di queste ovvietà. Significativamente, ne storpiano il termine per sbertucciare la fragile grammatica di certi genitori. La falsità diventa allora "falzità" per moltiplicare l'effetto di questo instancabile mantra dell'età matura ai tempi di Fesbucco. Adotterò anch'io, almeno qui, questa appropriata variante. Che poi, a dar retta a questi forzati del link, le persone falze sono sempre gli altri. Tra i post più ossessivamente ridondanti segnalerei un ammiccante "se conosci anche tu una persona falza metti mi piace" e un minaccioso "basta con le persone falze". Spesso questi sussulti di sincerità arrivano all'igienico annuncio del "oggi pulizia contatti" e a catartiche puntesclamate "basta con le amicizie falze". Insomma, noi eccoci qui nel nostro giardinetto lindo e sincero mentre là fuori cresce l'erbaccia maligna della falzità. E sia. Sarà senz'altro così e non voglio nemmeno domandarmi chi sono tutte 'ste persone falze se poi si sgomita per piacciare a rischio spamming queste sacre celebrazioni dell'immacolata sincerità. Vorrei piuttosto spostare altrove l'oggetto della bloggata, almeno per significarne il titolo ... ma mi accorgo di aver troppo abusato della pazienza di chi legge, sia detto senza falza modestia. Per oggi abbasta.