Una su tre
Se è vero che anche i numeri sono musica, a volte eseguono arie di drammatica tristezza. Vi invito ad ascoltare (pardon... a leggere) quelli forniti dall'ISTAT (l'Istituto Nazionale di Statistica) nello studio intitolato "La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia"
Il lavoro si riferisce al 2014, ma due anni dopo è forse solo comparabile per difetto. Ve ne riporto in calce il link e per chi vuole approfondire suggerisco di addentrarsi anche nelle tavole disponibili sul sito. Lo spaccato d'Italia che emerge da quelle pagine è straordinariamente omogeneo. Per distribuzione geografica, per censo, per livello di studio e per età, di rado capita di cogliere dati tanto uniformemente distribuiti. Nelle case italiane una donna può morire a 20 anni come a 60, in una baracca come in una villa, per mano di un marito laureato come per quella di un analfabeta. Fin qui i numeri della statistica, che vi invito di nuovo a consultare. Ma la percentuale che oggi 25 novembre suona invece più tragicamente ossessiva è una frazione: un terzo, una su tre. E' la percentuale delle donne che hanno subito in qualche modo delle violenze da parte degli uomini. E' un dato mondiale e certo giornalisticamente sintetico, ma è ragionevole poterlo riportare qui, nel nostro Paese e se possibile in ogni raggruppamento casuale di persone. Quindi anche ora, in questo pezzetto di web. In altre parole, tra chi mi sta leggendo c'è sicuramente un discreto numero di donne che hanno subito violenza almeno una volta da parte degli uomini. Così come è lecito supporre che mi vadano leggendo anche qualcuno di questi uomini (domando scusa, non riesco a scriverlo più minuscolo di così). Per le prime l'invito è quello di sempre, quello di denunciare ogni più piccolo accenno di abuso. Se serve come primo segnale, facendo riferimento alle numerose associazioni di donne che svolgono assistenza legale e psicologica alle donne in difficoltà. Arrivo a dire che se occorre come primo passo liberatorio i goodfellows di Radio Bella Età hanno messo a disposizione anche il numero 327-8856963 per lasciare una testimonianza tramite Whattsapp , magari utilizzando un nome di fantasia e se necessario dettando il messaggio ad un'amica per non far riconoscere la propria voce e la propria identità. Quanto agli uomini che imbrattano l'esistenza della propria compagna, moglie, figlia ... forte è la tentazione di invitarli qui per regolare le cose nell'unico linguaggio che conoscono, facendoli stavolta misurare con altre braccia. Invece no, cambiare si può. Ma intanto uscite da quelle case che avete trasformato in prigioni , intanto allontanatevi dalle vostre vittime.
(link allo studio dell'ISTAT http://www.istat.it/it/archivio/161716)