Gli "stracciacalendari"
San Valentino è ancora lontano, ma vicino abbastanza per leggere già le critiche di quelli che affermano che è una ricorrenza stupida, che bisogna volersi bene tutto l'anno e via così. Sono gli stessi che dicono che l'8 marzo non serve perchè ci sono altri 364 giorni per sostenere i diritti delle donne, sono quelli che a Natale ci fanno andare di traverso il panettone perchè sono lì pronti a ricordarci che è una presa in giro essere buoni un giorno all'anno. Insomma, avete capito che parlo di quelli che stracciano il calendario in nome di un confuso rifiuto della ritualità. Non che non abbiano qualche ragione, per carità. Ma a soffiar via il leggero velo di verità che copre le loro critiche, si scopre che queste sono il più delle volte patinate con la più smaccata delle ipocrisie. Sento di potervi fare un esempio convincente. Quei goodfellows di Radio Bella Età hanno promosso - in coincidenza con la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne - 16 giorni 16 di iniziative concrete. Sedici giorni in cui hanno provato a parlare di parità di genere sul lavoro e nelle istituzioni, di pena di morte, di salute, di volontariato, di contrasto al razzismo e all'omofobia. I partecipanti sono stati appena una cinquantina e un numero telefonico per ospitare interventi e messaggi è rimasto pressochè inoperoso. Ma il punto è che quelli che criticavano il fatto di ridurre ad una giornata questa battaglia civile non si sono proprio visti. Continuo a leggerli però ... sono ancora lì tutti i giorni su Fesbucco. Ora a denigrare il St. Valentine Day e pronti per rovinarci la Pasqua. Sono gli "stracciacalendari".