San Valentino, festa della libertà
Mi affretto a scriverne prima di venire inondato di aforismi e di frasi scopiazzate: domani è San Valentino, festa degli innamorati. Degli innamorati, non dell'amore. Non è di lana caprina la differenza e provo a spiegarmi. L'amore hanno provato a scriverlo, a cantarlo, a dipingerlo ... ma senza mai riuscirci; perchè è sentimento che è impossibile riportare su carta, sul pentagramma o su una tela. Invece sono le storie degli innamorati quelle che - da Omero a Shakespeare - sono arrivate a scuotere i nostri cuori. Il motivo è perfino semplice: non è mai lo stesso l'amore tra due persone. Sono loro a scriverne la storia, a modularne gli accenti, a colorarne le emozioni. E se per Dante è l' "amor che move il sole e l'altre stelle" è proprio per questo suo carattere di unicità che lo contraddistingue ... perchè ogni coppia di innamorati custodisce un suo proprio universo, sempre diverso. In qualche misura, la festa degli innamorati è la festa della libertà. In un'epoca che vede uniformarsi i comportamenti collettivi, in una globalizzazione che spesso rischia di ingoiare le individualità e i sentimenti, essere innamorati rappresenta il più sicuro rifugio per gli spiriti liberi.