Capitomboli
Chi da neofita si cimenta in sfide impossibili gode sempre della nostra incondizionata simpatia. Lo sport appare poi essere un inesauribile serbatoio di certe pazzie. Se serve per spiegarmi meglio, vi rimando alla visione di film come Eddie the Eagle (Il coraggio della follia) o Cool Runnings (Quattro sottozero). Il primo si rifà alla storia del primo britannico che si è presentato alle Olimpiadi nella disciplina del salto con gli sci, il secondo si ispira alla divertente esperienza di quattro giamaicani all'esordio olimpico nel bob. In questi giorni, ai mondiali di sci in corso in Finlandia, si è presentato un venezuelano di nome Adrian Solano che nell'occasione ha visto la neve per la prima volta nella sua vita. La sua gara si è tradotta in 40 secondi di capitomboli e va spopolando su Youtube. Al di là della tenerezza che ispirano questi folli improvvisatori, certe improvvide estemporaneità lasciano perplessi quando si misurano con le relazioni sociali. Va da sè che Fesbucco rappresenta un'ideale vetrina per certi coraggiosi novizi della lingua italiana. Capita allora di leggere dei maître à penser che fin qui si erano misurati solo con la stesura della lista della spesa o che avevano limitato la loro produzione letteraria alla cartolina "Saluti d'Acapri". Insomma spero di non offendere nessuno se dico che sarebbe bene leggere qualcosa prima di scrivere, così come un pò di esercizio sugli sci avrebbe risparmiato a Solano certe figuracce. Lo so, mi si obietterà che Fesbucco è di tutti ed è giusto che tutti vi scrivano. E sia. Ma lasciateci almeno il gusto di ridere davanti a questi sgrammaticati capitomboli come agli scivoloni sulla neve di Adrian Sorano. Tutto sommato, se quel pazzo di un venezuelano non ha fatto male a nessuno ... questi acrobati della sintassi tutti i giorni feriscono la più bella lingua del mondo.