Separati in cosa
Se pensate che Facebook sia un giocattolo per giovanissimi sbagliate di grosso. Sono gli over 40 a farla da padroni sulla piattaforma digitale più diffusa, al punto che Zuckerberg&C. le stanno studiando tutte per cercare di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni e per soprattutto attrarne l'enorme potenzialità di consumatori. Ma non intendo tediarvi con queste considerazioni commerciali e nemmeno soffermarmi sugli aspetti sociologici che spingono attempati signori di tutto il mondo a spendere tanta parte del loro tempo tra chat post e link. Per sintesi, non analizzerò neanche la composita produzione sui social network di questo esercito di ultraquarantenni. No, qui vorrei provare a parlare invece di una consistente fetta di questi stagionati signori: gli sposati. Intendo proprio quelli maritati con tanto di certificato e marcia nuziale di Mendelssohn. A dar retta alle statistiche costituiscono più della metà dei fruitori over 40 di Facebook. Ora, è ovvio che tra questi ci sia l'irreprensibile impiegato del catasto che limita le sue incursioni sul web al calcio, alla musica e ad altri impeccabili interessi. Ma è sterminata la presenza di quelli che usano invece il social network per sfregare il mouse sull'altro sesso. Ecco allora che ammogliati e maritate vanno setacciando il web alla ricerca di incontri più o meno virtuali, a volte tacendo del loro stato civile altre frignando per l'infelicità della loro unione. Per comodità giornalistica, potremmo chiamarla l'Armata dei Separati in Casa. Gente che ignora che il divorzio è legge in Italia da quasi mezzo secolo o che sventola alibi tipo lo-faccio-per-i-figli. Visto che invece di prendere la difficile strada della separazione costoro preferiscono mantenere le camicie stirate della moglie o il trasporto sulla macchina del marito, a questi separati in casa verrebbe da chiedere "Separati in cosa?". Ma mi riesce più naturale la domanda: "Se il vostro matrimonio è in crisi ... c'è bisogno che roviniate quello degli altri?"