Leggo per legittima difesa

Il 53,2% degli italiani nell'ultimo anno non ha mai letto un libro. Sui social network questa percentuale diventa addirittura più alta e già questo solletica qualche riflessione. Saluto in questa riga questa maggioranza di connazionali...difficile che possano proseguire in una lettura che sia qualcosa in più di un "buongiornissimo". Chiamo gli altri invece a provare a ripensare al concetto di democrazia. Forma di governo che come sapete ci arriva - per storia ed etimologia - dall'Antica Grecia. "Governo del popolo", questo significa. Concetto nobilissimo o, come lo definiva Churchill, sistema politico imperfetto ma che resta comunque il peggiore dei mali. Il problema è però quella maggioranza di italiani appena sopra la soglia di analfabetismo. Il loro voto vale il vostro, fatevene una ragione. C'è chi sbandiera questo "uno vale uno" come un bandierone di libertà civile, io ne sono meno convinto. Senza una crescita culturale complessiva la democrazia diventa una pericolosa astrazione. Quei goodfellows di Radio Bella Età vanno trasmettendo lectio magistralis su Omero e Dante, audiolibri, la storia del teatro e dell'arte. In mezzo ci infilano musica a palla, video con nerboruti mascoli e qualche generosa scosciata di miss. Forse è l'unica strada da percorrere, non foss'altro perché inesplorata. Tutto sommato, è come far bussare delle hostess in minigonna alla porta di quelli che non hanno una libreria per frantumargli la TV da 84 pollici. Non so se questa piccola rivoluzione avrà un qualche risultato. Io osservo da qui, da questo acciaccato divano. E leggo. Lo faccio, come dice Woody Allen, per legittima difesa.