Figurine e figuracce

La notizia non è freschissima, ma forse ancora non è nota ai più. Una casa editrice on-line ha messo in vendita un catalogo di donne single attingendo a due mani su Facebook tra i profili di ignare signore. In altre parole, potrebbe esserci finita anche qualcuna di voi che mi legge. Questa stolta operazione editoriale è condotta da un sedicente "Comitato Culturale" (sic!) che si chiama "Orangita Books" ; offrono questi truffaldini almanacchi sotto forma di e-book, come libri elettronici insomma. La mia curiosità non s'è fermata qui e sono andato a cercare maggiori notizie, scoprendo che esistono addirittura delle più localizzate varianti di queste pubblicazioni. Sono due i cataloghi che riguardano delle città lombarde... ne ho occultato i nomi sulla foto per elementare decoro civico. Ad un primo esame, vedo che il sito di questa piratesca organizzazione è stato oscurato e che non sono più in vendita sulla rete i suoi sconcertanti album, ma continuerò a setacciare il web per informarvi laddove ci fossero delle novità. Una riflessione a margine di questa grave vicenda va comunque svolta. Che la privacy sul più diffuso social network fosse a rischio è cosa nota, ma il fatto di usarlo come una bancarella dalla quale pescare quello che ci pare e di farlo per riproporlo a fini commerciali è cosa che deve essere considerata un reato a tutti gli effetti. Anche invitare ad una maggiore prudenza gli utenti di Facebook mi parrebbe sbagliato, in questa circostanza. Se una donna vuole sciorinare il proprio privato sul suo diario personale deve poterlo fare sapendo di essere al riparo da queste squallide operazioni commerciali. Ognuno faccia quel che deve, la magistratura indaghi e la Facebook Inc. si prepari a concorrere alla web tax . E' tempo che il colosso californiano apra il portafoglio per qualcosa di diverso che farsi scippare le nostre foto. Sulla vicenda di questi album di "figurine" anche loro ci fanno una figuraccia.