Giovani, fate casino!
C'è un'espressione idiomatica alla quale Papa Francesco fa ricorso volentieri, quando si trova a parlare in castigliano tra la sua gente, in America Latina: "hacer lío". Non è una forma elegantissima e potremmo accostarla al nostro "fare casino". La ripete spesso ai giovani: "Hagan lío!" ... "Fate casino!". Fate casino, fatevi sentire dappertutto, nelle scuole, nelle strade, anche nelle chiese e nelle parrocchie, correggete il mondo sbagliato che vi abbiamo fatto trovare. Mentre scrivo Bergoglio è vicino Firenze, a pregare sulla tomba di Don Lorenzo Milani. Mi è venuto spontaneo collegare l' "hacer lío"che usa il Papa con le parolacce che non si peritava di usare il sacerdote di Barbiana, del quale proprio oggi ricorre il 50° anniversario della morte. Don Milani è stato uno straordinario esempio di educatore dei giovani anche grazie alla sua capacità di comunicare con i ragazzi, arrivando ad usarne il gergo e fregandosene delle convenzioni. In una Chiesa che aveva solo in parte e tiepidamente recepito il rinnovamento che veniva dal Concilio Vaticano II fu un prete "scomodo", al punto che conobbe una sorta di esilio in quella piccola parrocchia di Barbiana che don Lorenzo seppe trasformare in un innovativo centro di produzione culturale giovanile . L'omaggio che gli va rendendo in queste ore Papa Francesco è tanto di più che una mera celebrazione; significa saldare quell'esperienza con l'attuale pontificato. Quasi sembra di sentirli insieme, Bergoglio e Don Milani, domandare a gran voce ai giovani di "hagan lío", di "fare casino".