Copy&Paste
Lo so da me che vado irrorando il web di sciocchezze, ma almeno è tutta roba mia. Il grosso delle comunicazioni sui social avviene infatti con il meccanismo dei links, che altro non è che un rimpallare cose pensate da altri. Per quel che rimane, il copy&paste rappresenta il rifugio ideale per gli intellettuali del vorrei-ma-non-posso. Si prende un aforisma, una poesia, un brandello di Twitter, un articolo di giornale... se ne spuntano le righe più fighe, se ne cancella l'autore e si impiatta il tutto tiè anvedi come sò forte.
Nel mio vagabondare ai piedi della Grande Effe Minuscola, mi è capitato d'incrociare degli autentici artisti del copiaincollismo. Gente che non si limita ad una meccanica riproposizione dell'altrui scritto, ma che ci lavora su di fresa, punteruolo e cesello. Potrei fare dei nomi, perché questi artisti meriterebbero davvero una ribalta più estesa delle loro aride bacheche. Ma ve li risparmio. Ho testato di già che il copiaincollista è quasi sempre un gran permaloso. Ogni volta che ho provato a sventolargli in faccia il vasetto della marmellata che aveva rubato, se ne è andato contrito pulendosi il muso della residua composta.
Insomma, non insisto nella caccia al ladro di parole... e poi tutto sommato li seguo volentieri questi aedi conto terzi. Quando finalmente leggerò qualcosa che viene dalle loro asfittiche penne, sarò lì a chiedere un autografo. O falsificano anche la firma?