Quel ramo del lago di Como...
L'avvento del grammofono prima e della radio poi hanno cambiato il modo di ascoltare la musica: non serviva più essere fisicamente vicini a chi la eseguiva per sentirne le note. Ora che viviamo in un mondo iper-tecnologico ci riesce difficile cogliere per intero la portata rivoluzionaria di quelle trasformazioni, ma provate un attimo ad immaginare cosa debbono aver rappresentato. Provate a pensare cosa ha significato l'enorme estensione dei possibili fruitori della musica. Per certi versi, anche l'arte visiva conosce oggi - grazie alla tv e ad internet - una eguale dilatazione dei suoi confini. Certo che ammirare la Gioconda al Louvre può dare un'emozione diversa, ma l'alta definizione e il 3D riescono ormai a restituirci fedelmente il tenue sorriso di Monna Lisa. Per quel che invece consta letteratura e poesia, si aprono gli affascinanti scenari delle edizioni digitali e dell'ipertestualità. Provo a dirla più semplice. "Sfogliare" i Promessi Sposi con un tablet ci dà la possibilità di cliccare su una nota per poter approfondire un passaggio della tormentata unione tra Renzo e Lucia. Quei goodfellas di RBE trasmetteranno il 1 settembre una lectio magistralis proprio su Alessandro Manzoni. Per il suo carattere fortemente popolare, mi viene da pensare che lo scrittore sarebbe stato felice di vivere questi nostri giorni. E chissà, anche di sentir parlar di lui per mezzo di una radio che trasmette in tutto il mondo attraverso il web. Chiudo con una curiosità forse sconosciuta ai più. La prima riga de "I Promessi Sposi" viene spesso utilizzata in tipografia per la sua varietà di caratteri. "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno" è finito insomma per essere preso ad esempio nelle fonts che usiamo sui computer. Quel Manzoni si era già messo a disposizione delle nuove tecnologie, è evidente.