Auguri, carta e penna
Ho la sensazione che le nuove tecnologie, invece di arricchire la nostra capacità di elaborazione, la vadano impoverendo. Fesbucco* da questo punto di vista è un osservatorio impietoso, con una comunicazione affidata in massima parte ai links. D'altro canto è perfino comprensibile: perché sforzarci a scrivere qualcosa di nostro quando è così semplice condividere una cosa già pronta? Il rischio è che finisca come con le calcolatrici tascabili. Così come non sappiamo più fare una semplice divisione, potremmo finire a ridurre i nostri pensieri scritti alla lista per la spesa. "Leggere, scrivere e far di conto" era l'aspirazione intellettuale dei nostri bisnonni. Oggi la barattiamo per scampoli di cultura prêt-à-porter, fatti di copia&incolla e corretti con il T9. Un suggerimento, se posso. Almeno a Natale, proviamo a prendere carta e penna. Un biglietto di auguri scritto di proprio pugno scalda il cuore di chi lo riceve, molto più di 100 messaggi di Uotzappe**. Buon uicchende *** ---- * Facebook ** Whattsapp
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