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La foglia di Fico


Le immagini delle pubbliche apparizioni dei leader di partito mi comunicano sempre una qual certa apprensione. Vedere questi politici dietro i vetri fumè delle auto blindate, mentre i loro bodyguard setacciano l'orizzonte attorno con il ronzio degli auricolari a far da accompagnamento , conferisce ogni volta a queste scene un pathos degno di un film di Tarantino. Riesco però a riconoscere, tra le pieghe di questi apparati paramilitari, una qualche necessità di intervento quando si tratta di figure istituzionali. Se non sono riuscito a spiegarmi, riponete il giubbetto anti-proiettile e provate a seguirmi.

In queste concitate settimane dopo il voto italiano, sulla stampa è apparsa la foto del nuovo presidente della Camera dei Deputati che si recava al lavoro in autobus. Il tipo in questione si chiama Roberto Fico ed è un "bel giovanottone", come mi diceva mia nonna Marcella (a dire il vero, nonna chiamava così ogni bipede di sesso maschile). Fin qui parrebbe tutto giusto, applausi e pregasi obliterare il biglietto. Eppure, anche se siamo lontani dalle sgommate delle auto blu con scorta a seguito e pur mantenendo intatta la simpatia per il ragazzo, anche queste foto non mi piacciono.

Intanto, a significare il carattere tutto propagandistico del breve pellegrinaggio sul mezzo pubblico, è evidente che Fico ha preso il bus con un fotografo al seguito. Dovessimo comportarci così noialtri che gli autobus li prendiamo tutti i giorni, una parte dei posti a sedere dovrebbero essere permanentemente assegnati ai giornalisti accreditati. Il giorno dopo i titoli suonerebbero tipo "Jessica l'aiutosciampista ha preso il 44 ed è scesa alla Magliana; accolta con un'ovazione all'arrivo al negozio di Saro il parrucchiere".

Ma quel che più mi ha sconcertato nella foto è l'accostamento che mi è venuto da fare con certe fragili repubbliche sudamericane. Da Peron a Mujica, al populismo tutto di facciata di quei regimi. Roberto Fico è la terza carica dello Stato...se - Dio non voglia - il Presidente della Repubblica e la presidente del Senato passassero simultaneamente a miglior vita, toccherebbe a lui occupare pro-tempore il Quirinale. Viviamo tempi dove c'è gente che si lancia con un camion sulla folla con il rendez-vous di 72 vergini nell'aldilà ; l'uso della sicurezza nei confronti di figure che rappresentano le istituzioni è qualcosa che va necessariamente messa nel conto. Chi starnazza in nome dell'antipolitica o non conosce il mondo o non lo capisce; se l'Italia è diventato un Paese che si riduce a sventolare un biglietto ATAC in prima pagina, allora non basterà una foglia di Fico per coprirne le vergogne.

© RADIO BELLA ETA'

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