Ladri di addominali
Immaginate se al posto di questa panza dovessi fotosciopparmi gli addominali di Cristianoronaldo e propormi cotonato come un Trump in calore al popolo di Fesbucco. Lo so, sarebbe una foto profilo che attirerebbe l'attenzione di qualche distratta donzella dall'inquieta alma. Ma al primo incontro vis-à-vis i nodi verrebbero al pettine, anche perché il pettine avrebbe poco da ravanare su questa mia brulla capoccia. Sarebbe lo stesso se sventolassi al mondo la foto del giorno della mia laurea ... anche lì il tempo ha lavorato poi con l'impietoso scalpellio delle rughe degli anni. Insomma, quelli che affidano al social network delle foto personali lontane dal vero sono destinati a miseramente franare al momento del fatale incontro dal vivo. Verrebbe da domandarsi allora perché lo fanno ... ma vi giro volentieri la questione per avviarmi a calpestare delle aiuole solo in apparenza diverse. Se chi mette una foto personale non veritiera possiamo sbrigativamente giudicarlo un impostore, cosa dovremmo pensare di chi invece rubacchia delle parole non sue? So bene che è fenomeno diffusissimo, ma questo non rende meno odiosa questa pratica. Tonnellate di aforismi, poesie, testi vengono quotidianamente scippati ai loro autori senza che vengano riportati fonti e provenienza di questi scritti. La legge va finalmente tutelando in modo più attento le opere d'autore e d'ingegno, ma io farei della lotta al "copiaincollismo" una battaglia più etico-morale che di carte bollate. All'ombra della Grande Effe Minuscola, sono in tanti ad affidarsi a questo strumento per relazionarsi con persone nuove. Per qualcuno, c'è anche l'esigenza di trovare un partner e sovente si ha che fare con delle persone che attraversano momenti di particolare fragilità interiore. Farsi credere dei poeti di spiccata sensibilità è da impostori e non rende questi copioni migliori dei falsari di foto. Quelli rubano delle immagini, questi delle parole ... comunque ladri sono. Smascheriamoli, sempre.