Aria di libertà

"Papà, ma 'sto 25 aprile a che serve? Il fascismo è 'na cosa vecchia, morta e sepolta ..." Quando è un ragazzo di 25 anni a parlare così e quando quel ragazzo è tuo figlio, è bene dare risposte semplici e chiare. In effetti sono trascorsi tanti anni da quella primavera del '45 e sono sempre di meno quelli che possono renderne testimonianza per averla vissuta. Inoltre è passato così tanto tempo che sarebbe anche ora di "storicizzare" alcune figure e certi accadimenti. Sarebbe riduttivo oggi limitarsi a considerare il fascismo solo come un ventennio di coercizione ed è possibile riconoscerne le realizzazioni senza smettere di esercitare una critica attenta. La stessa Resistenza, depurata dopo decenni da ogni tossina ideologica, può e deve essere riletta come una guerra civile che ha visto opporsi italiani contro italiani. Non si fanno distinzioni tra i morti: le lacrime della mamma di un milite della Decima non sono state diverse da quelle della mamma di un partigiano della Garibaldi. "Ma allora che c'è da festeggiare", continua a domandarmi mio figlio, come se avesse trovato nelle mie parole un motivo per dargli ragione. E no invece, ragazzo mio. Oggi è festa e mettiti seduto perché ti racconto una storia. Sai chi era Churchill, vero? E' stato il premier inglese per tutta la durata della guerra ... appena finita, fu sconfitto alle elezioni. La moglie appena sentì i risultati alla radio gli disse "Winston, abbiamo perso". E lui: "No, abbiamo vinto. Perché abbiamo combattuto proprio per questo, per far sì che i popoli potessero votare i loro rappresentanti, perché ognuno possa pensarla come vuole, perché non ci siano più dittature" Ecco perché oggi è festa, per ricordarci che la libertà è come l'aria: ci accorgiamo che esiste solo quando ci manca. Buon 25 aprile, figliolo. Respira forte, è aria di libertà.