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La stangata


Cambridge Analytica. Se il nome di questa società non vi dice niente, tranquillizzatevi perché siete in buona compagnia. A dar retta alle statistiche, quasi il 95% degli utenti di Facebook ignora lo scandalo seguito all'uso scorretto dei dati sottratti al social network più popolare. Va da sè che, se fate parte dello sterminato esercito dell'ecchisenefrega, state abbandonando questa lettura. Lasciatemi salutarvi ciaociao e proseguo per gli antipatici ostinati che hanno la pretesa di capirci qualcosa. Da qualche giorno, prima di infilarvi sotto la Grande Effe Minuscola, avrete notato che vi viene richiesto di prendere visione di alcune info. In realtà FB sta cercando di adeguarsi in fretta al GDPR. Cercate di digerire in fretta questo acronimo, perché nelle prossime settimane verrà tirato spesso in ballo. Le iniziali stanno per General Data Protection Regulation e sintetizza così l'impianto legislativo che l'Unione Europea ha adottato per la protezione dei dati personali delle persone fisiche. E' una legge complessa e che interverrà in differenti maniere nel nostro stesso quotidiano, ma per esigenze di sintesi non prenderò ora altro spazio su questo. Preferisco al momento ritornare invece sulle schermate iniziali che Facebook ci va proponendo. Sostanzialmente, intende rassicurarci sulla gestione di certe informazioni che gli abbiamo fornito in passato. Ad esempio, se abbiamo scritto qual è la nostra religione, ci tengono a farci sapere che è materia delicata e che quei cattivoni della UE potrebbero avere da ridire. Insomma, Zuckerberg&C. stanno cercando di correre ai ripari perché tutto lascia supporre che da Strasburgo possa arrivare una supermulta, un'autentica stangata. Peccato che questa correzione di rotta nell'assunzione delle informazioni avvenga, oltre che tardivamente, anche in modo che definirei truffaldino (anche qui vado per sintesi, mi scuserete). "Accetta e continua" è scritto bello evidente su sfondo Blu Fesbucco, mentre un arzigogolato "Gestisci le impostazioni sui dati" traspare sbiadito su candido background. Facile prevedere che il popolo di Effebì , desideroso di sfoggiare l'ultimo selfie con lo sfondo del cesso di fresco maiolicato o smanioso di sbuongiornar caffè nei gruppazzi quarancinquantennisti, spollicerà concitato sugli smartphone ma-io-accetto-tutto-grazie. Il GDPR entrerà in vigore il 25 maggio ed è impossibile che la società californiana possa adeguarsi in tempo a questo regolamento. Ma prima che arrivi la stangata "europea" la Facebook Inc. prova a giocare un'ultima mano di poker, con un bluff. Intanto i polli da spennare fanno ressa al tavolo del Mi Piace Consolatorio nel Casinò dei Link Autoassolutori. Venghino siori venghino...

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