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Caravaggio on the road

Non so voi, ma io vivo anche di ossessioni. Una, fra le piu’ condivisibili, e’ Caravaggio. Ribelle ed inquieto, ossessionato di suo, e soprattutto artista senza eguali. Ribelle e sfuggente che gia’ il nome e’ frutto di una bizzarria. Caravaggio, cittadina del Bergamasco, quando l’ atto di battesimo di Michelangelo Merisi, ora per noi Caravaggio e basta, dice Milano. Al di la’ della toponomastica, la verita’ vera e’ che se un amico, un collega, chiunque mi chiede cosa fare, vedere a Roma mia bella a. mi si riempe il cuore b. lo spedisco diritto a San Luigi de’ Francesi. La Chiesa del rione sant’Eustachio ad un passo di Piazza Navona dove, quinta cappella navata sinistra, ci sono tre capolavori assoluti del maestro: il Martirio di San Matteo, San Matteo e l’Angelo e la Vocazione di San Matteo.

E cosi’, per lo stesso motivo, quando sono io a viaggiare, una delle prime domande che balza in testa e’: ci saranno opere di Caravaggio da poter vedere, rivedere? Lui che del viaggio aveva fatto stile di vita e necessita’, inseguito da ombre, malattie, nemici e da un talento piu’ grande di lui. Roma, Napoli, Malta, Sicilia a caccia di denaro, rogne ed ancora rogne. Amico di cardinali, banchieri, perditempo e garzoni d’osteria. Conteso da donne e guardie, a suo agio nel salotto e di piu’ nella rissa di strada. Irripetibile, unico come le parole che mi trovo a pronunciare davanti ad un suo capolavoro. A San Luigi sono stato mille volte, ogni volta la prima. Ritrovandomi a pensare alla prossima come accade solo per le grandi passioni.

Dipinse per la delizia dei contemporanei, il cardinal Del Monte il marchese Giustiniani, ma – si sa come funziona - fini’ per arricchire soprattutto i posteri. E cosi’, leggendo leggendo, scopro che se la maggior parte delle sue opere sono in Italia, Roma – ringraziando il Cielo – la piu’ presente, quasi la meta’ sono altrove. Ed il primo paese nella lista dei beneficiari non e’ la Francia del Louvre o la Spagna del Prado che il Bel Paese l’hanno scorrazzato in lungo e largo nei secoli dei secoli, ma e’ la lontana America, si’ gli Stati Uniti di America (USA) con 10 capolavori che evidentemente hanno viaggiato piu’ di quanto la pur fervida mente del fuggiasco Caravaggio potesse immaginare.

Con la realta’ Caravaggio ci faceva i conti, a modo suo, brutto muso, pennello e coltello. Noi, sara’ bene sara’ male chissa’, ci possiamo solo adeguare ed affidarci a Google Map. C’e’ l’America dei grandi parchi, grandi canyons, grandi studios, grandi e meno grandi presidenti e c’e’ un’altra America possibile dove il ribelle non e’ James Dean, ma un suo precursore anche strappato alla vita troppo presto. Caravaggio ti portera’ a Fort Worth nel lontano Texas al Kimbell Art Museum, poi tra Missouri, Ohio e Michigan (rispettivamente al Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City, al Cleveland Museum of Art ed il Detroit Institute of Arts, prima di arrivare alla costa Est dove profonda e’ stata la nostra immigrazione: il Wadsworth Antheneum di Hartford, Connecticut, la collezione privata di Barbara Piasecka Johnson a Princeton, citta’ universitaria del New Jersey e gran finale al Metropolitan Museum of Art di New York dove sono ben tre i capolavori del maestro che lavoro’ sodo ma solo per 13 anni lasciando un’eredita’ che e’ patrimonio di tutti, un po’ di piu’ del ribelle incapace di invecchiare.

© RADIO BELLA ETA'

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