XIII - Cartolina dalla Papuasia, l'isola senza Facebook
No, non può essere una coincidenza il fatto che la Papuasia concentri insieme il triste primato dell'analfabetismo con quello della criminalità. Qui la cronaca nera dei quotidiani si pronuncia ormai solo sugli omicidi plurimi, perché dovessero riportare tutti i reati del giorno non ci sarebbe spazio per le altre notizie. Chi scrive non è cresciuto in un collegio di Orsoline, anzi. Della mia prima classe di medie una buona parte ha conosciuto il carcere minorile e certi livelli di elementare vivibilità te li guadagnavi facendo a pugni all'uscita di scuola, gli altri ragazzini intorno a far da spettatori e giudici. Ho trascorso un pezzo di gioventù tra gli squatters della Brixton londinese degli anni '80, a scansare per strada siringhe e risse. Ho attraversato indenne la Magliana e il Bronx, Saint-Denis e Tor Bella Monaca ... ma confesso di non aver mai avuto una percezione del pericolo così nitida come qui, in certe zone di Port Moresby. Ci sono quartieri come il Kaugere dove imperversa da anni una guerra sanguinosa tra bande di giovani criminali, roba che al confronto i gangsta rappa americani sembrano timidi seminaristi. Ma torno al rapporto tra analfabetismo e criminalità, perché il governo Papuano (dopo aver "congelato" l'uso di Facebook) si appresta a varare un'iniziativa volta al recupero dei carcerati. L'idea l'hanno presa dal Brasile, dove sembra già funzionare: per ogni libro letto in carcere c'è uno sconto di pena di 4 giorni. Qui vogliono estendere ad una settimana i benefici di questa legge, proprio per significare il carattere innovativo di questa operazione culturale. Io andavo provando a rovesciare la cosa per adeguarla ai nostri parametri. Renderei obbligatoria la lettura di un libro al mese, a tutti gli italiani, pena la perdita dei diritti civili. Lo so, torneremo forse ai livelli "fin de siècle" dell'Italia dei Depretis e dei Minghetti, con un milione di votanti e gli altri zitti. Anzi, gli altri tutti su Facebook. Ma finalmente innocui. Saluti e "Varaad Facebook chlon Nippon", che in tok pisin significa "Perché scrivi Buongiorno a tutto il mondo su Facebook se in Giappone è notte"