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XXII - Cartolina dalla Papuasia, l'isola senza Facebook


Se i primi europei che avvistarono la Nuova Guinea furono spagnoli e portoghesi all'inizio del XVI secolo, il resto dell'Oceania fu esplorato solo più tardi. Ma è di queste ore una notizia che sembra rivoluzionare questa interpretazione ufficiale. L'inconsapevole protagonista della vicenda è un pappagallo con una bella cresta piumata: il cacatua. Tutte le specie di questo uccello sono presenti unicamente qui in Nuova Guinea, in Australia o nel Pacifico meridionale. Insomma, a dar retta alla storiografia, nessun europeo poteva averlo visto prima del 1500. In un trattato di falconeria e ornitologia redatto da Federico II di Svevia per il figlio Manfredi è stato invece rinvenuto un disegno chiarissimo del cacatua. Ora, se il manoscritto è del Duecento ... come ci è finito sopra quel Papuano d'un pappagallo? Affido agli studiosi la soluzione del mistero, anche se c'è già chi prova a darne spiegazione affermando che su alcune isole indonesiane vivono da sempre alcune specie di cacatua; i mercanti arabi avevano all'epoca già aperto delle rotte commerciali con quelle aree e lo stretto proficuo rapporto di Federico con la cultura araba - insieme alla sua insaziabile curiosità - avrebbe fatto il resto. I sostenitori di questa tesi aggiungono che nella Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna (oggi conservata al Louvre) vicino al capo della Vergine ... c'è un cacatua. E il dipinto è del 1496! Sarà, ma a me pare che il mistero anziché dipanarsi si infittisce. Resta il cacatua, con la sua fiera cresta erettile. Tutto sommato, a lui interessa poco sapere quando ha visto il primo europeo e vale lo stesso per gli indigeni. Il Papuano che avesse avuto la ventura di incrociare quei buffi spagnoli vestiti di panni e sbarcati dai vascelli, interrogato nell'occasione, avrebbe forse risposto come l'indiano ne "La Scoperta dell'America" di Pascarella: "e chi ho da esse? sò un servvaggio. E voi antri quaggiù chi ve ce manna?" Saluti.

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