XXIII - Cartolina dalla Papuasia, l'isola senza Facebook

La Papua Nuova Guinea rappresenta un tesoro di biodiversità naturali. Pensate che nel 2012 una spedizione australiana, spintasi nel cuore delle foreste all'interno dell'isola, ne uscì dopo aver censito più di 200 nuove specie animali; c'è motivo di pensare che molte altre non siano state ancora avvicinate, fors'anche per la loro capacità di mimetizzarsi. Sono tanti gli animali che adottano lo stratagemma di confondersi con l'ambiente circostante, sia per difendersi dai predatori che per tendere un agguato. Alcuni di questi arrivano a mutare il loro colore all'occorrenza ... ed immagino che il pensiero vi è subito andato al camaleonte, ma non pensiate che sia il più bravo in questa curiosa gara di trasformismo. Qui in Nuova Guinea è piuttosto diffuso un insetto che riesce così bene a confondersi tra i cespugli da meritarsi il nome di "cavalletta foglia". In qualche misura, questa capacità di adattamento è rintracciabile anche tra gli umani e qualcuno è riuscito ad elevarla a raffinata espressione artistica (penso ad esempio al cinese Liu Bolin, "The Invisible Man" ... imperdibile la sua mostra fotografica al Vittoriano di Roma). Ma penso proprio che noi italiani riusciamo a primeggiare in questa camaleontica specialità. Non parlo solo della nostra attitudine al cambiamento, sperimentata in secoli che ci hanno visti alle prese con differenti occupazioni straniere. Mi riferisco di più al disinvolto modo con il quale si cambia idea politica per sposare quella vincente. Solo per restare al recente passato, l'italiano è stato prima berlusconiano, poi renziano ed oggi si scopre pentastelleghista. L'efficace aforisma di Flaiano riassume cinicamente questa nostra inveterata propensione: "Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori". Saluti e "erkii 2 Facebook glide oh 80 lt.", che tra i Melpa significa più o meno "quelle che su Facebook mettono sempre il primo piano dei 2 occhi, è perché sotto celano uno scaldabagno da 80 lt."