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XXIV - Cartolina dalla Papuasia, l'isola senza Facebook


Ai Mondiali di calcio è successo che due squadre si sono trovate a pari punti e con lo stesso numero di gol fatti e subiti. A decidere il passaggio del turno tra Giappone e Senegal è stato il fatto che i rappresentanti del Sol Levante hanno ricevuto meno ammonizioni dei giocatori africani. Insomma, il regolamento in questi casi premia i più "buoni". Andavo pensando di estendere questo concetto per comporre certe tensioni internazionali, fino a immaginare una classifica virtuale dei più pacifici del pianeta. Per stilare questa graduatoria è del tutto inutile provare a prendere come riferimento furti e reati sul patrimonio ... ci sono posti dove nemmeno vengono denunciati, tanto appartengono alle quotidiane faccende. Diventa più credibile il dato se ci affidiamo alle statistiche degli omicidi, e mi si perdonerà se assumo l'incalcolabile valore della vita umana come parametro per questa bizzarra gara tra nazioni. Dispiace per l'isola che al momento mi ospita, ma la Nuova Guinea figura in "zona retrocessione" in questo conteggio. Un Papuano su diecimila finisce "mort'ammazzato", per dirlo alla romana. Peggio fanno solo nel Centramerica e in Sudafrica. Ma proviamo a risalire la classifica ... il paese europeo con più omicidi è la Russia, con buona pace dei tardi epigoni di Putin. Gli USA vengono subito prima, poi via via un pò di Europa dell'Est e - sorprendentemente - della Scandinavia. In zona Champions League francesi e inglesi quasi appaiati... e l'Italietta nostra? Beh, il dato è più che confortante. Siamo tra i paesi con il minor numero di omicidi al mondo, a dispetto del fatto che alloggiamo mafia, camorra e 'ndrangheta. Ancora più virtuoso è il fatto che il numero di questi reati va diminuendo (dall'1,3 su 100mila nel 2000 allo 0,8 del 2017). Vi risparmio altre statistiche e vi lancio invece un elemento di riflessione. Perché si va tanto parlando di "legittima difesa" e di leggi per l'estensione del porto d'armi? Voglio dire, dov'è l'emergenza-sicurezza alla quale fanno richiamo certi personaggi politici? Se qualcuno pensa che sia un modo per favorire il ghiotto business della vendita di armi, credo di poterlo smentire. Le aziende italiane fanno già i loro affari alla grande con l'export, dalle pistole agli aerei da caccia. No, dietro questo soffiare sul fuoco della paura e della necessità di armarsi c'è dell'altro. C'è quel nemico invisibile anzi inesistente, ma che serve per tenere alta la tensione ... finiremo forse come ne "Il deserto dei Tartari" di Buzzati, arroccati in un'inutile fortezza a difesa del nulla. Senza più idee, senza più cultura, senza più sentimenti. Ma con una pistola nel cassetto. Saluti.

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