XXV - Cartolina dalla Papuasia, l'isola senza Facebook

"Facebook is back, sir". Che il servizio del social network fosse stato ripristinato l'ho saputo dal portiere di notte dell'albergo, quando all'alba sono rientrato da una pescata sulla Walter Bay. I ricordi di mio padre si fanno più nitidi quando mi capita di uscire in barca di notte. Sono passati più di 15 anni dalla sua morte e confesso che non mi capita così spesso di pensarlo. Non mi appare in sogno, non è un pensiero ricorrente ... è una perdita con la quale convivo, questo sì, con struggente tenerezza. Ma a volte la sua presenza si fa quasi fisica, come nelle rare occasioni dove esco a mare con una canna da pesca. Se poi accade di notte, il pensiero va diritto a papà e al bizzarro rituale con il quale accompagnava queste nostre uscite. Portava con sè - e per sè - un thermos di caffè, 6 uova sode e due pacchetti di MS. Appena si esauriva la dotazione di uno di questi articoli, si chiudeva la pesca; ma mai, nemmeno una volta, gli ho sentito dire che aveva finito le uova sode o il caffè o le MS. La giustificazione era invece immancabilmente un "torniamo che non abboccano più" ed io fingevo di credere a questa fatalistica chiosa. Ma dicevo del ragazzo alla conciergerie che mi informava dell'avvenuto ripristino di Facebook. In effetti, tutto sembra essere di nuovo normale e sotto la Grande Effe Minuscola i Papuani possono tornare a sbuongiornare e scuoricinare, a condividere e piacciare, a dargli di selfie e tanti auguri a te. Ne prendo atto e sento che è arrivato il momento di ripartire: un'isola dove c'è Facebook non sembra neanche più un'isola. Saluti.