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La lacrima di San Lorenzo


10 agosto, San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti. Prima che puntiate il naso al cielo, provate a leggere queste mie accaldate righe perché proverò a strofinarvi addosso - insieme alle creme solari - anche un pò di cultura spicciola, di quella che vi fa fare bella figura con i vicini d'ombrellone. Iniziamo col dire chi è il Lorenzo che oggi marca il calendario. Spagnolo aragonese, nella Roma tardo imperiale svolgeva le funzioni di arcidiacono preposto all'assistenza ai poveri quando nell'agosto 258 d.C. l'imperatore Valeriano s'incazza con i cristiani e fa fuori papa Sisto II con un pò dei suoi collaboratori. Tra questi Lorenzo, che viene addirittura bruciato su una graticola. Leggenda vuole che durante l'improvvisato barbecue il santo abbia dato prova di sense of humour, rivolgendosi ai suoi aguzzini con uno stoico "Di qui sono cotto, ora giratemi dall'altra parte." Le stelle cadenti di questa notte sono associate per tradizione alle lacrime di San Lorenzo, proprio per le atroci sofferenze del suo martirio, ma ormai anche degli ignorantoni come voi sanno che si tratta di meteoriti e non di stelle. Stanotte, nel riportarle ai desideri personali con i quali le accompagniamo, proviamo ad aggiungerne uno più collettivo. Perché nello specchiarci con l'immensità del firmamento è più facile ricordarci che stiamo tutti qui, insieme, su questo pianeta che è un piccolo puntino nello spazio. Fratelli e sorelle di un unico destino, nella stessa lacrima di San Lorenzo.

© RADIO BELLA ETA'

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