Sprofonda in questo tuo bel mare...
Nell'aprile 1986 per la prima volta l'Italia si connette ad internet tramite un computer dell'Università di Pisa. Il web è appena agli inizi, l'IBM annuncia il primo laptop (pesa quasi 6 chili...) e Mark Zuckerberg sta ancora con il bavaglino a mangiare i suoi corn-flakes . Insomma il "villaggio globale" è tutto da costruire, ma l'Italia ci ha messo un piede dentro. Accade anche un'altra cosa nell'estate di quell'anno, qualcosa che in qualche modo anticipa certi umori dell'oggi: Radio Radicale, l'emittente storica del Partito Radicale di Marco Pannella, rischia la chiusura per mancanza di finanziamenti. Come singolare forma di protesta vengono sospese le trasmissioni per lasciare i microfoni aperti su una segreteria telefonica a disposizione di tutti. In altre parole ognuno poteva intervenire e per un minuto aveva la libertà di dire quel che voleva, senza filtri, senza censure, in diretta. L'esperimento durò un mese e fu come scoperchiare un bidone della spazzatura. Parolacce, bestemmie ... dalla bocca degli italiani uscì di tutto e di più. Ci fu chi intonò canzonacce, chi minacciò qualcuno , chi vomitò insulti ai meridionali, chi sparò ingiurie su quelli del nord, chi offese africani, ebrei, cinesi, omosessuali. Insomma, nello specchiarsi sulle onde dell'etere, gli italiani si scoprirono razzisti, sessisti e irresistibilmente volgari. In qualche modo quel bizzarro esperimento annunciò le insidie che i social media possono rappresentare. Nello scorrere quel che gli italiani scrivono oggi sotto la Grande Effe Minuscola è facile ritrovare il medesimo livido astio e la stessa scomposta rozzezza di allora, con l'aggravante che almeno in voce non ne percepivamo appieno la fiacca grammatica. Raccolta sotto il balcone di una piazza o ammassata nei commenti di una diretta Facebook, avvolta nell'anonimato o incapsulata in una tastiera, l'italica gente sa essere spaventosa. E il pensiero va a Pier Paolo Pasolini e al suo sofferto anatema alla nazione: "Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo".