Romeo e Giulietta erano friulani?
INTRODUTIONE Non c'è bisogno di aver letto il libro per conoscere la storia di Giulietta e Romeo e per sapere come la tormentata vicenda dei due innamorati sia ambientata a Verona. Sono forse meno noti i rapporti tra la narrazione di Shakespeare, la verità storica e la tradizione. Proviamo a capirci di più, se vi va di seguirmi in questa passeggiata dentro e fuori le pagine di una delle storie d'amore più popolari di tutti i tempi. Partiamo da un dato, anzi una data. Che siamo all'inizio del Trecento non ce lo dice solo il Bardo ma lo conferma indirettamente anche Dante, che si trovava a Verona proprio in quegli anni, esule dalla sua Firenze. Siamo nel pieno della guerra tra guelfi e ghibellini e il Sommo nel Purgatorio quando scrive "Vieni a veder Montecchi e Cappelletti" parla proprio di questa rivalità tra casate. Shakespeare ovviamente prova a celare i veri nomi di alcuni dei protagonisti, ma non è difficile capire che quell'Escalo signore di Verona altri non è che uno Scaligeri, potente signoria della città veneta. Quanto ai Cappelletti/Capuleti, c'è che li individua nella casata guelfa dei Dal Cappello. Insomma, gli spunti narrativi del dramma sembrano avere non pochi riferimenti storici e tutti porterebbero a Verona. E invece c'è chi dice che le cose non stanno esattamente così, c'è chi sposta altrove il teatro del sofferto amore tra Giulietta e Romeo. ----- Ma ci tornerò sopra prossimamente, se non vi dispiace. Chè questo indegno cronista ha certamente troppo sfidato la squisita pazienza vostra.
DE LE NOVELLE DEL BARDO ET DI MOLTO ANCORA La scorsa volta ho colpevolmente lasciato il lettore a metà, nell'agitar di Romeo Montecchi e della signorina Giulietta Capuleti. E se v'annunziavo delle nuove lasciate che pria mi provi a meglio acconciar i fatti che poscia il Bardo dispose. ----- Shakespeare finisce di scrivere "L'Eccellentissima e Lamentevolissima Tragedia di Romeo e Giulietta" nell'anno di grazia 1596. Ma il nocciolo della narrazione è tutto meno che originale. La novella "Mariotto e Ganozza" di Masuccio Salernitano è del 1476: matrimonio segreto, risse, veleni, frati ... , anche se i fatti vengono ambientati a Siena, persino il più distratto dei lettori si accorgerebbe delle analogie con il dramma shakespeariano. La novella di Masuccio viene poi ripresa da certo Luigi da Porto, un capitano vicentino dalla felice penna che rimesta la storia e la pubblica nel 1531 come "Historia novellatamente ritrovata di due nobili amanti con la loro pietosa morte intervenuta già al tempo di Bartolomeo della Scala". La novella di Da Porto conosce una grande diffusione in Europa, viene tradotta in più lingue e certamente anche in inglese da Arthur Brooke nel 1562. Insomma, Shakespeare la tragedia di Mariotto e Ganozza se l'era letta eccome. Resta da capire se la vicenda conosce dei riferimenti storici o se è solo fiction, come si direbbe oggi. E se la storia è reale, in quale città si è svolta? ----- M'avvedo che anco stavolta scrissi fuor di misura e abusai sì tanto della squisita condiscenza vostra che non mi perito nemmen a venia dimandare. Ma se me ne date agio, e sol se v'aggrada, tosto tornerò sulla faccenda. Chè v'è dell'altro e di molto sapido da contare.
VERON O FURLAN, XE SEMPRE VENESIA
V'avea promesso di locar novello del giovin Montecchi e della pulzella Capuleti. M'avvio immantinente allor a dar chiosa acciò che s'agitava. ----- Se Shakespeare ambienta il suo dramma a Verona, non è nella città scaligera che ritroviamo i veri protagonisti della storia. I veri Romeo e Giulietta non parlano veneto, ma furlan. Cividade del Fiuli, anno 1511. Siamo nel pieno della guerra tra Impero e Venezia, c'è una rivolta contadina che si concluderà con il massacro del Giovedì Grasso e il 26 marzo un terremoto causa migliaia di vittima. A chiudere questo annus horribilis per il Friuli, il flagello della peste. Come sovente accade, proprio nelle situazioni più drammatiche possono nascere gli amori più intensi ed appassionati. E' il caso della contrastata relazione tra Lucina e Luigi. Lei è una Savorgnan, lui un capitano di cavalleria della fazione opposta. Si innamorano a prima vista e sfidano le rispettive famiglie arrivando forse a sposarsi nella chiesetta francescana attigua a Palazzo Savorgnan (l'orto e il cimitero dei Frati Minori sono senza equivoci quelli presenti nella tragedia shakesperiana). L'amore tra Lucina e Luigi si arrende agli ostacoli che la vita gli presenta: lei costretta a sposare un altro, lui ferito gravemente a Manzano in un scontro con le truppe imperiali. Prova ad accompagnare la sua convalescenza e la sua tristezza componendo una novella, che per evitare dei guai all'amata ambienterà a Verona, cambiandone anche i nomi dei protagonisti. Ma di Luigi abbiamo parlato già, nel precedente capitolo, non ve lo ricordate? E' Luigi da Porto, l'autore di quella "Historia novellatamente ritrovata di due nobili amanti" che il Bardo ha ripreso per il suo dramma. Ma poi, alla fine, non è così importante sapere se Giulietta e Romeo sono veneti, friulani o vattelapesca. Il loro amore sfida tempo e confini, mentre la loro storia è mirabilmente chiusa nelle parole che Shakespeare affida al Principe di Verona: "Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono, per altri il castigo immediato: poiché mai storia fu più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo"