Le foto dimenticate
Mi candido per il Nobel per la scoperta dell'acqua calda: ormai le nostre foto stanno sull'hard disk del nostro pc e viaggiano sul web. Gli album con i nostri ricordi fotografici, quelli che sfogliavamo con parenti ed amici che ci venivano a trovare, sono pressoché in disuso. In una pennetta usb può stare la documentazione di un intero albero genealogico e la comodità di archiviazione parrebbe immediata. Ma c'è un problema. A sollevarlo è il vice presidente di Google Vint Cerf, non un Pinco Pallino qualsiasi. Gli aggiornamenti dei software e dei sistemi operativi rendono rapidamente superati certi standard delle immagini e il rischio è che una foto digitale salvata appena qualche anno fa possa essere illeggibile. Ma quel che Cerf prospetta è uno scenario ancora più apocalittico. In assenza di adeguata documentazione cartacea, la nostra civiltà si avvia a lasciare un vuoto di informazioni alle generazioni che verranno. Tra mezzo secolo i figli dei nostri figli potrebbero trovarsi in un autentico Medioevo culturale, privi di memoria storica del più recente passato. Testi e foto che oggi intasano la rete potrebbero lasciare un "buco nero" di difficile se non impossibile lettura a chi verrà. Le raccomandazioni che il guru di Google fa sono semplici e ve le rilancio: se vi appassiona un e-book comprate anche il libro e se vi piace una foto stampatela. Forse i nostri nipoti ci rideranno su, ma meglio essere presi un po' in giro che dimenticati.