Prendiamola a ridere

Almeno fino a un po' di tempo fa, le scuole elementari italiane venivano considerate tra le migliori al mondo. Chi di voi ha dei figli che le ha fatte, se li ricorderà tornare dopo pochi giorni di scuola già in grado di leggere e dopo un mesetto già in condizione di scrivere qualcosa. Poi ci si sono messi di mezzo anche lì i tagli alla Pubblica Istruzione, ma resta il fatto che in quegli anni decisivi per la loro crescita i nostri ragazzi acquisiscono in fretta le basi della loro formazione. Merito anche dei libri di testo, che il più delle volte sono ben fatti. Curioso che spunti allora, tra le pieghe della ricca proposta editoriale per l'infanzia, un testo che proponga il banale stereotipo dell'uomo che lavora e della donna che cucina, Eppure è successo. Un libro di seconda elementare riporta il trito cliché di una famiglia che sembrerebbe presa da una pagina di De Amicis, invece che dal nostro quotidiano. La cosa buona è che non fa nemmeno arrabbiare, questo stordita riedizione del libro "Cuore" in salsa Terzo Millennio. Ma sì, prendiamola a ridere.