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Notre-Dame e Bernadette


Accade talvolta che il calendario operi degli incroci particolarissimi. Succede allora che oggi 16 aprile, San Bernadette, ci sorprenda mentre assistiamo sgomenti al rogo della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Sul significato storico di questa costruzione non mi dilungo, ché tanti di voi che leggete l'avete certamente visitata. Più utile potrebbe essere ragionare sul carattere simbolico che la celebre cattedrale rappresenta; nella sua secolare storia Notre-Dame è stata infatti testimone degli accadimenti più importanti della storia di Francia e in queste ore drammatiche è confortante sapere che sono state salvate le reliquie che vi sono custodite, dal frammento della Vera Croce alla tunica di San Luigi. "Perché non possiamo non dirci cristiani" è un famoso saggio del filosofo Benedetto Croce e se ne ripesco il titolo è per estenderne il concetto al Vecchio Continente, al di là delle appartenenze nazionali e al di sopra delle stesse convinzioni religiose. Dovessimo mai provare a rintracciare un denominatore comune che sia in grado di accomunare tutti gli europei non mi viene simbolo più efficace che la Croce: da Oslo a Madrid, da Roma a Mosca, milioni di uomini e di donne si trasmettono da generazioni questo ideale testimone. Spesso riscontro delle timidezze, nello scambio interreligioso e nel confronto con altre culture. Sbagliatissimo. Nel misurarci con chi ha una storia diversa dalla nostra, mentre ci sforziamo di riconoscervi comunque il prossimo nostro, dobbiamo tenere ben alta quella Croce che questo Venerdì onoreremo nel ricordo della Passione. Ma vi domanderete che c'entra la Santa Bernadette che oggi marca il calendario con l'incendio di Notre-Dame. Invece un po' c'entra ... e non solo perché sempre di Francia parliamo. Come i pastorelli di Fatima, anche Bernadette Soubirous era una ragazzina senza istruzione e di famiglia poverissima. Eppure proprio a lei si rivelò quella che dapprima chiamò la "signora vestita di bianco". Difficile non andare col pensiero al passo del Vangelo di Matteo, quello che fa «Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli". Ecco, forse la lezione che quella ragazzina di Lourdes ci lascia può rivelarsi buona proprio in queste ore: se recuperiamo la semplicità dei cuori nessun incendio potrà distruggere le nostre speranze.

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