Buona Pasqua
"È risorto, è veramente risorto". È così che i cristiani ortodossi salutano la Pasqua (per loro quest'anno cadrà il 28 aprile ... auguri in anticipo a questi fratelli delle Chiese d'Oriente) "È risorto, è veramente risorto" ... non è solo l'annuncio del Cristo glorioso che torna al Padre celeste. C'è di più. Se è risorto significa che è vivo e se è vivo vuol dire che è in mezzo a noi e sta a noi riconoscerlo. Inutile cercarlo tra le abbuffate della festa, arrivo a dire che è tempo perso anche pensare di incontrarlo in certi primi banchi delle chiese con il vestito firmato e la borsa di Prada da sfoggiare alla Messa domenicale. Gesù è il malato nelle corsie d'ospedale, è l'affamato su un marciapiede, è il profugo cacciato dalla sua casa, è in ogni lacrima di chi soffre. "È risorto, è veramente risorto". È un'affermazione che unisce un miliardo di donne e di uomini sotto lo stesso segno, quello della Croce. Proviamo a ricordarcene il senso ed onoriamola con le opere, perché quella Croce è costata tanto, tantissimo. Ha significato il prezzo della nostra libertà dal male e dalla corruzione della morte. E allora buona Pasqua a tutti. Perché è risorto, è veramente risorto.