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Un like per la mamma

Facebook è diventato ormai un augurificio, mi si passi l'orrendo neologismo. I compleanni sono così scrupolosamente cadenzati che se non lasci il tuo "buon compleanno" passi per ruvido senzacuore. Ma non c'è data che non sia buona per cinguettare gli augurissimi. Papà, nonni, cugini, nipoti, figli e figliocci ... non c'è pezzo dell'albero genealogico che non abbia la sua data-ricordo. Oggi tocca alle mamme e nello tsunami di melassa appiccicaticcia che gronda dalla Grande Effe Minuscola, tocca al solito a chi scrive il compito di interpretare la parte del bastian contrario. Intanto, almeno per chi ha più o meno la mia età ed ha la grazia di averla ancora in vita, rivolgersi alla propria mamma significa comunicare con una signora che non ha un account Facebook e che fatica anche a capire di cosa si tratta. L'idea di recapitarle degli auguri con un aggiornamento di stato mi sembra francamente singolare e non vi faccio mistero che preferisco affidarmi al telefono per certe ambascerie. Ma in questo tripudio di zuccherosi auspici verso le nostre care genitrici, mi si perdoni se provo ad esaminare in sintesi quanto sarebbe più utile fare qualcosa per le mamme. Perché in Italia continuiamo a dirci che non si fanno figli, ma evitiamo di coglierne le cause e di porvi rimedio. Allora cominciamo col dire che la madre che lavora parte subito svantaggiata: più di un terzo delle lavoratrici guadagna meno di 780 euro al mese. I contratti part-time, largamente praticati nel Nord Europa, da noi rappresentano invece l'anticamera dell'inattività. Spostandoci dal lavoro, dovremmo parlare delle autentiche lotterie che sono spesso le iscrizioni agli asili-nido fino ad affrontare la carenza di strutture e consultori sanitari e dei centri di sostegno per le mamme single e abbandonate. Anzi, spero di non guastare la festività del giorno se oggi ricordo anche le mamme vittime di violenza e femminicidio. Ed infine, in questo tripudio di augurimamma, lasciatemi anche ricordare che c'è chi - geneticamente uomo - si trova a dover crescere da solo i propri figli. E visto che è il mio caso lasciatemi acchiappare qualche likes consolatorio anche a me, daje.

© RADIO BELLA ETA'

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