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Il gol della vita


Al contrario dei loro colleghi maschi, le azzurre vanno ben figurando ai Mondiali di calcio. Le nostre prossime avversarie saranno le cinesi e - mentre facciamo gli auguri alle ragazze italiane - è bene da subito complimentarsi con le nostre avversarie. Perché essere donna in Cina rappresenta già una prima vittoria. Negli anni '70 il governo di Pechino lanciò una rigida politica di controllo delle nascite; il paese contava un quarto della popolazione planetaria ma le terre coltivate costituivano appena il 7% dell'agricoltura mondiale. La campagna demografica apparve così di vitale importanza da determinare l'introduzione della "regola del figlio unico", che imponeva ad ogni coppia di avere un solo bambino. In una società ancora largamente contadina, questo determinò una quasi unanime scelta per un erede maschio, con braccia più utili al lavoro nei campi. Laddove le analisi annunciavano la gestazione di un feto femminile, questo veniva soppresso con l'aborto ed in alcuni casi anche al settimo quando non ottavo mese di gravidanza. Se non vi spaventa il termine, per tutta una generazione possiamo parlare di un autentico "infanticidio di genere" che ha interessato una moltitudine di bambine mai nate. Conseguentemente, non vi stupirà sapere che oggi circa 40 milioni di uomini cinesi si ritrovano a dover cercare moglie all'estero. Vista la sua sostanziale inutilità demografica e stante la sua intrinseca disumanità, la "regola del figlio unico" è stata finalmente abrogata nel 2013. In qualche misura, possiamo dire allora che le atlete cinesi che sfideranno le nostre ragazze la loro vittoria l'hanno già conseguita e la testimoniano con la loro stessa esistenza. Ognuna di loro è un gol: il gol più bello. Il gol della vita.

© RADIO BELLA ETA'

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(registraz. Trib. di Roma n. 45/2016 del 9 marzo 2016)

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