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Una Milano da invidiare


Dopo aver ospitato l'Expo, Milano si è vista assegnare - insieme a Cortina - le Olimpiadi Invernali del 2026. Applauso, complimenti. Non deve sorprendere questa generale attestazione di stima da parte delle organizzazioni internazionali. Chi è abituato ad andare con discreta frequenza nel capoluogo lombardo, e più ancora chi ci vive, si misura con una città che funziona. Nei servizi, nella viabilità, nella proposta culturale, nel suo ricco carnet di eventi Milano è metropoli autenticamente europea. In un'altra occasione mi piacerebbe tornare su questo concetto di "Europa delle Città", ma per ora resto sul fenomeno ambrosiano per compararne la condizione con quella di Roma. Milano e Roma nell'immaginario collettivo hanno sempre rappresentato l'arteria dove scorre l'emoglobina nazionale. Gli sfottò tra le due città hanno fatto la fortuna di generazioni di comici e da romano de Roma mi si lasci qui adagiare una di queste battute al vetriolo "La cosa più bella de Milano? Er treno pè Roma". Ma torniamo seri perché c'è poco da ridere, almeno qui nell'Urbe. Mentre ai piedi della Madonnina c'è una metropoli che funziona, qui siamo sommersi da tonnellate di immondizia. La città puzza, perdonate il termine ma non viene più olfattivo rimando all'emergenza sanitaria che andiamo vivendo con i primi caldi estivi. Dovessi poi aggiungere i disservizi del trasporto pubblico sarei costretto a scrivere che la metro conta ormai delle stazioni fantasma, che le scale mobili non funzionano e quelle che funzionano sono pericolose, che i bus vanno a fuoco, che le attese alle fermate ATAC sono interminabili. Ma meglio che mi fermi qui con questo "cahier de doléances", ché rischio di mischiare l'amarezza d'animo al tanfo dei rifiuti. E allora auguri e ancora complimenti, Milano. Lasciati affettuosamente invidiare.

© RADIO BELLA ETA'

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