Eroi senza Facebook
Le cronache sono così impegnate a parlare del nostro pezzetto di Mediterraneo da trascurare quel che avviene in altri mari, per notizie tanto più importanti ed epocali.
La scorsa settimana è passata infatti quasi inosservata la morte di 14 membri dell'equipaggio del sottomarino russo AS-12. Si tratta di un sommergibile a propulsione nucleare a bordo del quale lo scorso 1° luglio si è sviluppato un incendio, mentre era in navigazione nel Mar Glaciale Artico. Pare accertato che i 14 marinai sono morti per aver domato l'incendio dopo essersi chiusi all’interno della sezione incidentata; così facendo hanno evitato che le fiamme si propagassero al reattore nucleare del sottomarino.
Viviamo tempi dove eleggiamo a protagonisti delle insignificanti figure di politici, capaci solo di ammassare selfies e dirette Facebook o cinguettare sciocchezze su Twitter. Finiamo così per ignorare degli autentici eroi, come sono stati i ragazzi immolatisi sull'AS-12. I loro nomi finiscono presto nel dimenticatoio, come è accaduto a Masao Yoshida, il direttore della centrale nucleare di Fukushima che rimase all'interno della struttura per l'intera durata dell'emergenza e che - disobbedendo alle indicazioni della società proprietaria della struttura - evitò una catastrofe dalle conseguenze planetarie. Morto due anni dopo per aver contratto il cancro in seguito a quella drammatica esperienza, Masao se ne è andato tra l'indifferenza dei più. La stessa indifferenza che ha accompagnato la morte dei pompieri e delle squadre di primo soccorso intervenuti alla centrale di Chernobyl o quella che ha accompagnato gli equipaggi che hanno offerto la loro vita in altri tragici incidenti della stessa Marina sommergibilistica russa (tra questi, il dramma del K-19 nel 1961 ha conosciuto anche una trasposizione cinematografica con un magnifico film che vede Harrison Ford nei panni del coraggioso comandante dell'unità). Per quel che vale, almeno da questo lembo di web mi sia consentito allora di rendere omaggio ai 14 marinai russi dell'AS-12. Sono uomini che si sono sacrificati per salvare anche me e voi che mi leggete. La loro foto, i loro nomi, suonino come preghiera per le loro gioventù spezzate e come severo monito per i governanti: Denis Dolonsky, Nikolai Filin, Vladimir Abankin, Andrei Voskresensky, Konstantin Ivanov, Denis Oparin, Konstantin Somov, Alexander Avdonin, Sergei Danilnichenko, Dmitry Solovyov, Alexander Vasiliev, Victor Kuzmin, Vladimir Sukhinichev, Mikhail Dubkov