Prove tecniche di senilità
FaceApp: fino a ieri ignoravo cosa fosse e posso assicurarvi che vivevo bene lo stesso, ma di fronte al dilagare dell'uso di questa applicazione non mi sottraggo al mio dovere di cronista delle effimere soddisfazioni del web. Con FaceApp il selfie diventa creta da modellare per nuove scultoree realizzazioni fotografiche. Un'immagine può essere modificata a piacimento ed è possibile cambiare acconciatura, look, espressione e financo il sesso. Inutile interrogarsi sull'utilità della cosa: FaceApp appartiene al nutrito novero delle futili cose che sembrano irresistibilmente attrarre l'umana specie di inizio Millennio. Se mi soffermo ai margini di questa trovata digitale è perché mi par di osservare un certo favore verso una delle molteplici funzioni dell'app. Parlo di quella che trasforma il selfie proiettandolo in un futuro prossimo che ne invecchia l'autore. Complici le ferie estive, calciatori attori ed artisti vanno misurandosi con queste camaleontiche realizzazioni, ma specie all'ombra della Grande Effe Minuscola è tutto un Faceappare senili modificazioni (Faceappare l'ho scritto accompagnandolo con una muta preghiera per la mia prof di italiano). Milioni di facce arrugate e ingrigite ad annunciare i vecchi che già siamo in nuce. L'età media degli italiani è di 46 anni, ma entro il 2040 supererà i 50. Al momento gli over65 sono poco più del 20%, ma tra vent'anni saranno un italiano su tre e siamo il primo Paese dove il numero delle morti ha superato quello delle nascite. Insomma, stiamo diventando un Paese di vecchi. Forse con FaceApp ci stiamo solo esercitando: sono prove tecniche di senilità.