Gratis. Anzi, no.
Non so quanti di voi se ne sono accorti, ma nella sua schermata di presentazione Facebook ha tolto la frase "Iscriviti. È gratis e lo sarà sempre" e l'ha sostituita con "Iscriviti. È veloce e semplice". Stempero subito ogni apprensione: cari amici, all'ombra della Grande Effe Minuscola potrete continuate a spolliciare i vostri telefonini senza spendere un euro. Ma la cosa non dovrebbe tranquillizzarvi del tutto.
Gratis. È espressione che viene dal latino ed è lì a dire "per grazia", perché quello che è gratis non costa niente e ci arriva come dono, concessione. Ma ne siamo davvero sicuri? Dopotutto, prodotti e servizi hanno un costo, piccolo o grande che sia ... laddove ci vengono proposti gratis qualche domanda è lecito porsela.
Mentre scrivo sono più di due miliardi gli utenti di Facebook; resta da capire come sia arrivata a valere più di 500 miliardi di dollari un'azienda che fornisce gratis i suoi servizi. Ma forse lo so e lo sapete anche voi: il prezzo che paghiamo al gigante californiano sono i nostri dati, le nostre preferenze di consumatori, le nostre abitudini alimentari, i nostri hobbies, le nostre scelte di vita. Dopo gli scandali di Cambridge Analytica e il traffico delle informazioni in suo possesso, la Facebook Inc. ha dovuto obtorto collo riconoscere che la piattaforma è tutt'altro che gratuita.
L'elemosina e i regali tra parenti e amici: ecco le transazioni che avvengono "gratis et amore Dei". Il resto o è una rapina o è una fregatura e spesso le due cose insieme. Insomma ... quando è gratis l'acquisto di un prodotto, vuol dire che il prodotto sei tu.