Herr Brandt?

Quel giovedì Willy si trovava nella sua residenza di campagna. Alla bella età di 76 anni, aveva da pochi giorni acquistato questa proprietà nell'Assia per trascorrervi un pezzo della sua vecchiaia. Qualche finestra mancava ancora delle persiane, il battiscopa del salone era ancora da fissare e l'antennista della tv sarebbe arrivato la settimana successiva. Quanto al telefono, gli avevano giurato che quello stesso giorno sarebbe stata attivata la linea, ma invece erano ormai le 8 di sera e niente. Poco male, pensò Willy. Anzi ne concluse che alla sua età erano più importanti una minestra calda e un buon letto; con gli anni gli riusciva più facile apprezzare certe più semplici cose della vita, dopo aver trascorso tutta un'esistenza nelle complicate pieghe della politica. Poco più che ragazzo esule dalla Germania nazista, poi nel dopoguerra alla guida della socialdemocrazia tedesca, infine al governo della Bundesrepublik. Da cancelliere, protagonista della politica di riavvicinamento tra Est e Ovest. Ma ora ... ora iniziava a sentirsi un vecchio stanco e quella sera stanco al punto che non aprì neanche un libro prima di chiudere gli occhi. Aveva appena preso sonno quando uno squillo lo svegliò. "Quelli della compagnia telefonica attivano le linee quando la gente dorme, domani mi sentiranno", fece mentre ciabattava verso l'apparecchio per rispondere. "Herr Brandt? Quale la sua opinione su quello che sta accadendo a Berlino?". -----------

Il premio Nobel per la Pace Willy Brandt riuscì a cavarsela in qualche modo con quel giornalista che lo informava che era venuto giù un muro che spezzava a metà il cuore d'Europa. Quel giovedì era il 9 novembre 1989.