AltraItalia
"È tempo di fatti e non delle paure, è il tempo della scienza e non delle dicerie”. A dirlo è il direttore dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità e sono parole da sottolineare con uno di quei colori sgargianti propri dei pennarelli evidenziatori. Anche per i coronavirus "cinesi", i social vanno dimostrando la loro intima pericolosità. Su Facebook gli italiani con il ponte Morandi diventarono un popolo di ingegneri edili e per il terremoto di Amatrice una nazione di sperimentati sismologi. I social consentono a tutti di metter becco su tutto e così accade di leggere più fesserie che notizie. Il guaio è quando questo fiume di "tossiche" informazioni arriva in occasione di un'emergenza sanitaria come quella che andiamo vivendo. Peggio ancora quando - come è accaduto - c'è chi prova a pilotare per meschini fini politici e personali questa situazione di allarme. Per fortuna c'è un'altra Italia, quella che studia e fa ricerca, invece di blaterare a vanvera. La notizia è di poche ore fa: all'ospedale Spallanzani è stato isolato il codice genetico del coronavirus. E' un primo, enorme passo per debellare i focolai di infezione di questa epidemia. Per i ricercatori dell'istituto romano una nuova dimostrazione del livello di eccellenza mondiale dei nostri medici e scienziati, capaci di distinguersi nonostante gli annosi tagli economici alla nostra sanità e alle nostre Università. Verrebbe da domandarsi cosa saremmo capaci di fare se solo la nostra ricerca fosse sostenuta da adeguati finanziamenti. In calce vi rimando alla pagina dell'Istituto Superiore di Sanità che parla dei coronavirus. Spendete qualche minuto per leggerla, per informarvi. Scoprirete che i prodotti "made in China" non trasmettono il virus, che le mascherine servono solo se avete la tosse, che stasera potete cenare con gli involtini primavera e ci troverete dell'altro ancora se volete saperne di più. Mai come in queste ore serve informazione, buona informazione. E' il solo modo per stare con "l'altra Italia", quella dei fatti e non delle paure, quella della scienza e non delle dicerie, quella dei medici e dei ricercatori dello Spallanzani.