Quanto è bello respirare
"Tornare a respirare è la cosa più bella". A dirlo è Mattia, il paziente 1, il primo italiano a contrarre il coronavirus. Dopo un mese trascorso all'ospedale San Matteo di Pavia, Mattia è tornato a casa. Le sue prime dichiarazioni sono state rivolte all'invito per tutti di evitare di esporsi al rischio del contagio, ma è interessante sottolineare quel suo richiamo al "respirare". E' l'azione umana più naturale, quella che ci accompagna dalla nascita alla morte, quel ritmico portare l'aria nei polmoni che avviene quasi senza che ce ne accorgiamo. Pensate ... è un atto che svolgiamo circa ventimila volte al giorno. A significarne la ritmica cadenza ci sono mistici e asceti di tutte le confessioni religiose che lo hanno associato alla preghiera. Ad esempio, nei Salmi è riportato a metà del versetto il testo "Qui devi respirare", e il respiro fa parte anch'esso della preghiera, perché ogni singolo nostro respiro è un'invocazione di vita. Per il credente, ogni respiro è un ringraziamento a Dio. Dopo settimane di ventilazione meccanica, Mattia ci rammenta quanto è bello respirare. Dovremmo cercare di ricordarcene, in questi giorni e più ancora in quelli che verranno quando questa drammatica emergenza sanitaria sarà finalmente conclusa. Speriamo che serva per difenderlo di più, questo miracoloso mix di azoto e ossigeno. Cerchiamo di non dimenticare mai quanto è preziosa l'aria. Auguri Mattia: quanto è bello respirare!