L'effetto-mascherina
Deve trattarsi dell'effetto-mascherina. Non saprei come altro definire questo diffuso atteggiamento di truculenta ribellione che sembra alloggiare in tante frange della terza età presenti sui social. Forse il fatto di calarsi questo scampolo di tessuto sul volto riporta più d'uno alle manifestazioni studentesche, forse coprire le rughe dell'età rimanda ai giovanilistici impeti dei cortei, forse celare il viso li proietta con la fantasia dai centri anziani ai centri sociali, ma è un fatto che sono in tanti a digrignare i denti su Facebook quando dovrebbero prima preoccuparsi della pasta adesiva per la dentiera. L'Europa, il 5G, la quarantena coatta, i vaccini ... da quando il boomer ha indossato la mascherina chirurgica si sente in prima fila contro i poteri forti del mondo. Invece di pensare ai pizzichi della prostata eccolo brandire virtuali molotov verso la finanza internazionale e gli speculatori, la tastiera del suo piccì a comporre marinettiani tazebao su Davos e plasma iperimmune, pronto a condividere grandguignolesche chiamate alla rivoluzione mentre scucchiaia il suo semolino. Poi, tolta la mascherina, una papalina in testa e una tisana sul comodino. E buonanotte.