Pippi e Armine
Pippi Calzelunghe. Per gli under30 è nome da riciclare su TikTok, ma senza significato. Per noi che i 30 anni gli abbiamo passati da un pezzo, è il ricordo di una ragazzina impertinente e magica. Era giusto il settembre del 1970 quando la serie televisiva svedese apparve per la prima volta sugli schermi della RAI. Era la tv in bianco e nero, ma Pippi la riempì con i colori della sua vivacità. Inger Nillson, l'attrice che la impersonava, è oggi una bella signora che a 50 anni di distanza ricorda quel personaggio con simpatia. In un'intervista dice tra l'altro che la forza di Pippi Calzelunghe è stata anche nel suo uscire dagli schemi, con il suo modo di vestire, con la sua stessa maniera di proporsi spettinata e ribelle, con la sua sfida alla bellezza stereotipata dei bambini da telefilm.
Armine Harutyunyan è una modella che sfila per Gucci. Il suo aspetto fisico ha dato la stura a una ridda di commenti sui social media; c'è chi la giudica sbrigativamente "brutta", c'è chi ci ha vomitato su il peggio del bodyshaming. Io invece la trovo bella, pensate un po'. Nel suo rovesciare gli stantii canoni estetici delle patinate riviste di moda, sembra voler dire a tutte le ragazze "Siete belle così come siete. Lasciate lavorare i chirurghi per chi sta male davvero". Evviva Armine, evviva Pippi Calzelunghe.