Green Pass contro la stupidità
Quando ho fatto il mio secondo vaccino sono uscito senza un pezzo di carta che testimoniasse l'avvenuta puntura, ma mi sono sentito dire "Tra 48 ore trova tutto online sul suo fascicolo sanitario". Puntuale ed anzi in anticipo eccolo, il Green Pass UE. Vale in tutti paesi europei, anche in alcuni stati che non fanno parte dell'Unione tipo l'Islanda o la Norvegia.
L'ho anche stampato su un cartoncino, ma avrei potuto anche tenerlo sul telefonino in modalità digitale, il Green Pass. Dovrebbe servire da subito per viaggiare e nei mesi a venire per riaprire al pubblico tutte le attività; paradossale che certe resistenze arrivino invece proprio da quelli che da un anno non fanno altro che dire che l'Italia deve ripartire. Ma lascio volentieri alle beghe di partito il compito di litigare intorno al mio cartoncino, così come arrivo a rispettare la discutibile scelta di chi rifiuta di vaccinarsi.
Mi preoccupa di più chi è riuscito in queste ore a paragonare il Green Pass alla stella gialla che i nazisti facevano mettere agli ebrei per distinguerli dal resto della popolazione. Inutile provare a dire che qui la cosa funzionerebbe 'a rovescio", perché ad essere marcati siamo noi e non i fieri resistenti al vaccino. Piuttosto, trovo offensivo il richiamo alla Shoah per quella che è invece una gigantesca campagna sanitaria. Ci ha pensato Sami Modiano a rispondere, lui che è sopravvissuto ad Auschwitz ci ha ricordato come la stella gialla significasse "deportazione, dolore, eliminazione", mostrando il numero tatuato sul braccio che gli toglieva financo il nome "perché venivamo trattati come bestie e le bestie non hanno un nome".
Sono andato a guardare il cartoncino e sul Green Pass il mio nome c'è scritto, in maiuscolo. A quando un vaccino contro la stupidità?
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